Livorno, a Verona tre squilli di tromba per una vittoria strepitosa: 2-3

Giannetti, Raicevic e Murilo stendono l'Hellas e regalano agli amaranto un successo preziosissimo nella corsa verso la salvezza

Verona-Livorno

Verona-Livorno

Hellas Verona-Livorno 2-3

Verona, 1 maggio 2019 - Vittoria importantissima del Livorno a Verona: 3-2 per gli amaranto di Breda che espugnano il 'Bentegodi' con i gol di Giannetti, Raicevic e Murilo conquistando tre punti fondamentali in chiave-salvezza.

PRIMO TEMPO - Breda opera scelte iniziali inattese: niente Diamanti, né Luci, né Gori. Dentro un tridente con Murilo a sostegno di Raicevic e Giannetti. Rocca e Agazzi sono in regìa a centrocampo, mentre in mezzo alla difesa c'è Dainelli. Sulle corsie esterne ci sono Gasbarro a sinistra e Valiani a destra. Parte forte il Livorno, che dopo un paio di minuti è subito pericoloso: prima Murilo di testa si fa deviare in corner da Silvestri, poi il palo e la sfortuna negano a Giannetti il gol del vantaggio. Gli amaranto sono arrembanti alla partenza, poi il Verona prende le misure e chiude gli spazi. Il Livorno senza Diamanti ha difficoltà nel costruire gioco in modo fluido e sbaglia molti passaggi, costringendo Raicevic e Giannetti a giocare spalle alla porta.  Ma al 24' ecco il colpo a sorpresa: Livorno in vantaggio con Giannetti, che di testa schiaccia in rete un cross su corner calciato da Murilo dopo un tiro di Rocca deviato dal limite dell'area. Il gol ridà sicurezza al Livorno, che da questo momento prova a disegnare meglio le trame e a compattarsi a centrocampo. Il Verona palesa difficoltà sulla ritrovata verve degli amaranto, che sfiorano il raddoppio sempre con Giannetti al 34', ma l'attaccante è in fuorigioco. Il Livorno non molla e al 42' raddoppia con Raicevic. C'è un corner corto, la palla arriva a Valiani, poi sul piedone del montenegrino che scarica in porta con grande gesto atletico anticipando tutti. Ma il Verona, sotto i fischi del proprio pubblico, reagisce subito e al 47' accorcia le distanze con Dawidowicz, che su assist basso di Matos brucia dentro l'area la retroguardia amaranto schierata in pieno assetto ma spaventosamente immobile.

SECONDO TEMPO - Un-due-tre via e il Livorno cala il tris dopo 5 minuti con Murilo. Errore spaventoso di Davidowicz che si scontra con Silvestri in uscita fuori dall'area: il brasiliano è in agguato e, tenacemente, si butta sul pallone scaraventandolo nella porta vuota. Un gol da killer (il secondo per Murilo in questo campionato), nato anche da un pizzico di fortuna che, finalmente, una volta tanto sorride anche agli amaranto. Il Verona punto nel vivo e sommerso dai fischi dei suoi tifosi cerca di ritrovare l'orientamento. Il Livorno deve amministrare il vantaggio consistente ed ecco che Breda manda in campo Luci al posto di Rocca al 57'. La partita si fa più spigolosa, nervosa. Gli amaranto non possono permettersi di scoprirsi ma neanche di abbassarsi troppo. Breda al 61' manda nella mischia Diamanti per Giannetti con l'intento di far calare la pressione veneta. Diamanti si fa subito notare per un tacco a beneficio di Raicevic, che cede a Murilo la cui conclusione è respinta dall'ex Empereur. La spinta del Verona c'è e dal 66' Grosso gioca la carta Pazzini al posto di Matos. Per agli amaranto comincia il vero periodo di sofferenza di questo Primo maggio: è il momento di indossare la corazza e spremere fosforo. Al 70' il Verona accorcia ancora con Laribi. Gasbarro non butta via il pallone su una ripartenza avversaria, Zima esce abbandonando i pali e Laribi alza la palla buttandola nella rete. Una specie di fotocopia dell'errore che aveva portato al gol di Murilo.  Il calo di tensione fa malissimo agli amaranto, che sono sulle gambe e sembrano spaventati dal fatto di dover gestire il vantaggio. Breda toglie Gasbarro e inserisce Porcino che dovrebbe dare più freschezza all'out sinistro.  L'ultimo quarto d'ora è farsi "benedire ne' greci" per la squadra di Breda che accusa problemi seri nel momento in cui quella di Grosso riparte. Brivido da film horror all'84' quando Pazzini colpisce un palo e Di Gennaro spazza via. Sul fronte opposto Murilo spreca il colpo del ko con una rovesciata che manda la palla fuori dal 'Bentegodi'. Crampi per Raicevic, ma i cambi sono esauriti. Il montenegrino però si rianima e centra un palo a sua volta. Incredibile: succede di tutto negli ultimi minuti, è una sofferenza senza fine, trattenere il fiato non basta e il recupero sembra interminabile.  Ma il Livorno stringe i denti, resta unito, serra i ranghi e blinda un 3-2 prezioso più dell'oro, che regala tanta speranza sulla strada verso la salvezza. Il Livorno c'è. Tre squilli di tromba per dire 'ci siamo'. Domenica pomeriggio al 'Picchi' arriva il Carpi: incrociamo le dita e non aggiungiamo altro...

Alessandro Antico