Livorno all'inferno con una frustata: vince il Cittadella 1-0

Amaranto sconfitti da un gol di Proia al 77'. Sabato al 'Picchi' arriva la Juve Stabia: obbligatorio vincere

Cittadella-Livorno

Cittadella-Livorno

Cittadella (Padova), 29 ottobre 2019 - Il Livorno, reduce dalla vittoria nel derby contro il Pisa, perde 1-0 in casa del Cittadella e ripiomba in pieno nell'incubo restando al penultimo posto con 7 punti. Fatale ancora una volta un gol nella parte finale della partita, al 77'.

Eppure le cose non si erano messe male. Fiducia a Braken come punta centrale, con Marsura al rientro dopo le due giornate di squalifica. Luci e Raicevic riposano, Del Prato si sposta al centro e lascia la corsia destra a Morganella. In difesa torna Di Gennaro. Nel primo quarto d'ora il Cittadella si fa vivo dalle parti di Zima per tre volte e il Livorno capisce che non sarà una scampagnata, come da previsioni. Gli amaranto sono allineati e coperti, subiscono il possesso palla dei padroni di casa, ma rimangono compatti e lucidi, non cadono negli abbocchi e tengono la testa alta. La prima uscita in avanti è al 20', con un'azione che coinvolge Porcino, Marsura e Braken ma che si perde nella difesa avversaria.  E' palese che a Breda interessi soprattutto contenere gli avversari e sfruttare le ripartenze: un pari al 'Tombolato' può andare più che bene, anche se il Cittadella non è squadra che si accontenta. Al 25' su cross di Benedetti c'è un'uscita di Zima disturbata da una difesa un po' pasticciona e  gli amaranto si salvano per il rotto della cuffia.  Ma il Livorno tiene botta. Imbriglia i veneti, non li fa distendere come vorrebbero, amministra il filtro a centrocampo e si difende bene. Verso la mezz'ora prende anche coraggio in attacco con un paio di conclusioni di Morganella e Rocca. Al 44' è ancora Braken, su cross di Marsura su punizione, a mettersi in evidenza con un bel colpo di testa che sorvola di una spanna la traversa. Nel Cittadella è Mora il più attivo, ma nel primo tempo è il Livorno a fare miglior figura.

Nella ripresa il copione non cambia: i padroni di casa guidano l'iniziativa e gli amaranto devono fare qualche straordinario in difesa. Al 51' Zima para splendidamente una botta di D'Urso servito da Luppi in corsa su una ripartenza fulminante. Il Cittadella cerca velocità e spazi, il Livorno cerca invece di non disunirsi e di non allargare le maglie della retroguardia. Al 62' grande assist di Marsura per Braken, ma l'olandese calcia di piatto addosso al portiere Paleari che così gli nega il primo gol in Serie B: un'occasione divorata come il pranzo di Natale. Un paio di minuti più tardi è Gonnelli, di testa, a trovare la sola opposizione del palo. Due opportunità d'oro in due minuti. Breda toglie Marsura e inserisce Marras, con l'intento di vivacizzare la situazione senza dare riferimenti ai veneti. Ma è un cambio che, sinceramente, ai più resta incomprensibile e in ogni caso non produce gli effetti sperarti. Al 70' esce Agazzi e scocca l'ora di Viviani, che fa così il suo esordio ufficiale in amaranto.   Al 78' però arriva il colpo del ko: Proia di testa svetta più alto di tutta la difesa e trafigge Zima. Lo stesso Proia, ammonito pochi minuti prima, esagera nell'esultanza togliendosi la maglia e viene espulso. Ma il suo gol gela comunque il Livorno, che fin qui non aveva affatto sfigurato. Benché in undici contro dieci e con Raicevic in campo al posto di Morganella dall'80', gli amaranto non riescono a raddrizzare le sorti dell'incontro. Ci provano, ma si scontrano sul muro. La tattica rinunciataria adottata per tutto l'incontro finisce per infrangersi su un episodio che costa carissimo. Quel punto che sarebbe valso oro svanisce sugli sviluppi di un corner in cui nessuno riesce a intercettare lo stacco aereo di Proia. E adesso per il Livorno si fa sempre più dura: sabato al 'Picchi' arriva la Juve Stabia che ha piegato il Pescara e che andrà assolutamente battuto per essere agganciato.