Diamanti dice addio al Livorno. La sua lunga storia d'amore in amaranto

Il fantasista saluta la piazza con eleganza, ringraziando chi gli ha voluto bene

Alessandro Diamanti

Alessandro Diamanti

Livorno, 5 luglio 2019 - Sono passati 12 anni da quando per la prima volta, da perfetto sconosciuto, arrivò a Livorno con un triplo salto dalla C2 alla Serie A. Alessandro Diamanti ci ha messo poco a far innamorare (e ad innamorarsi) tutta la città, non solo con i gol capolavoro e gli assist al bacio, ma per quel suo carattere estroso e battagliero in cui si rivedevano i tifosi amaranto.

Luglio 2007, luglio 2019: queste le date di inizio e fine di una lunga storia d'amore. Alino Diamanti non correrà più con la maglia amaranto numero 23 sulle spalle: nessuno, dalla società, lo ha più cercato dal giorno della salvezza e lui ha salutato alla sua maniera (un post su Instagram) una città che gli ha voluto bene e che lo ha fatto sentire sempre a casa sua, per un affetto abbondantemente ripagato dal fantasista pratese.

“Credo che nella vita certi Amori non si scordino Mai – ha scritto Diamanti su Instagram – e con la città di Livorno è un Vero Grande AMORE. Non parlo di calcio, ma di emozioni, di affetto ed umanità nei miei confronti che quest’anno, come 12 anni fa, mi avete dimostrato incondizionatamente. Insieme siamo riusciti a fare qualcosa di davvero incredibile! La vita è così bella perché ha mille sfaccettature e perché ci regala sempre mille sorprese. Guardo avanti, tenendomi stretto il bagaglio di stima che mi avete donato. Forza Livorno! Sempre... Alino 23”.

Avrebbe potuto dire mille cose contro chi non la ha più voluto a Livorno, ma anche stavolta ha scelto l'arma migliore, ovvero lasciar perdere società, dirigenti e staff tecnico rivolgendosi invece a chi l'ha amato sul serio, con i suoi pregi e con i suoi difetti: i tifosi amaranto.

Sono ancora negli occhi di tutte le magie di Diamanti sul rettangolo verde, dalla prima punizione al gol al volo in finale play off che valse la promozione in serie A nel 2009, per finire con l'ultima perla: quel tiro da trenta metri contro il Palermo con la palla che va a gonfiare la rete. In totale 91 presenze e 27 gol con la maglia del Livorno sempre madida di sudore, altro fattore che ha spinto la città ad ergere Diamanti “uno di noi”.

Altri giocatori hanno segnato anche più di lui (Tavano, per esempio), ma non hanno fatto breccia nei cuori amaranto. Le strade si separano, dunque, ma il legame resterà ben saldo e i livornesi continueranno a seguire le sue gesta ovunque andrà.