Protti: "Livorno in crisi perché i ragazzi non hanno fiducia in loro stessi"

Il direttore generale: "Abbiamo il dovere di onorare la maglia"

Igor Protti e Paolo Toccafondi (Foto Novi)

Igor Protti e Paolo Toccafondi (Foto Novi)

Livorno, 20 dicembre 2022 - Nei momenti particolarmente complicati scende in campo Igor Protti. Il direttore generale ha infatti tenuto una conferenza stampa nel pomeriggio di ieri toccando i punti interrogativi su questa prima parte di stagione, decisamente al di sotto delle aspettative. "Non faccio premesse e monologhi, aspetto le vostre domande", ha detto alla stampa presente. E così è partito il valzer delle questioni da risolvere. A partire proprio dalla situazione delicata: "Il risultato di sabato parla già abbastanza chiaro e l’umore dei ragazzi era di chi era consapevole di non essere riuscito a fare quello che doveva fare".

Ovviamente la palla poi è passata a quale potesse essere il problema di questa squadra: "Sappiamo che dal punto di vista della continuità il rendimento non è soddisfacente. Noi dobbiamo trovare una nostra strada, credo in questi ragazzi – ha continuato – La sensazione che ho è che i ragazzi non hanno fiducia in loro stessi, devono farlo, mantenere un atteggiamento costante durante la partita".

La società adesso vuole vedere un immediato e repentino cambiamento che dovrà partire proprio dall’aspetto mentale dei ragazzi: "La medicina? Cercare di mettere i ragazzi nelle condizioni migliori, questo deve anche essere un lavoro individuale. Qualcuno deve essere spronato, qualcun altro tranquillizzato – ha aggiunto – Quello che ho notato di più è proprio non riuscire a mantenere la stessa attitudine. Credo sempre nel lavoro per migliorarsi".

Combattere, combattere e ancora combattere. La squadra è caduta più volte, ma ora è tempo di reagire: "Abbiamo il dovere di provarci fino a quando abbiamo una possibilità, se non le abbiamo più abbiamo il dovere di rispettare la maglia, i tifosi, la città – ha sottolineato Igor Protti –. Dal punto di vista dei valori ci siamo per il campionato, però ci vuole più personalità, soprattutto a Livorno. Dobbiamo tirarla fuori, abbiamo davanti dei mesi dove dobbiamo lavorare sodo per migliorare".

Altro capitolo sono gli infortuni dovuto al terreno di gioco poco adatto della Pro Livorno Sorgenti: "Allenarsi la mattina è una cosa desueta così come il campo. Il Livorno deve avere un proprio campo di gioco, ma questo non deve essere assolutamente un alibi. A Messina ci allenavamo nella ghiaia, quella vera con i sassi".

Infine , l’ultima questione è ricaduta proprio sulla società amaranto, tra aspettative e realtà dei fatti: "Questa è una società che rispetto al dilettantismo e alla Serie D ha un’organizzazione da professionisti, c’è sempre da migliorare e cose per fare meglio. Partiti senza neanche un foglio per mandare una lettera a oggi, credo che un bel po’ di lavoro sia stato fatto".

Filippo Ciapini