Il sindaco: "Livorno sfrattato dallo stadio, debito di 3 milioni"

Salvetti parla a centinaia di tifosi riuniti davanti al Comune, il revisore pronto a chiedere il fallimento: "Questa società oggi non può più fare calcio qui, bisogna voltare pagina una volta per tutte"

Il sindaco Luca Salvetti (Foto Novi)

Il sindaco Luca Salvetti (Foto Novi)

Livorno, 8 maggio 2021 - As Livorno Calcio delegittimata e sfrattata dallo stadio, con il sindaco revisore dei conti pronto a chiedere il fallimento della società qualora non vengano ripianati i debiti pari a 3 milioni di euro.

Questi, in estrema sintesi, i punti salienti dell’incontro in videoconferenza tra il sindaco Luca Salvetti, i soci e alcuni dirigenti della società. Al termine della stessa, il primo cittadino ha parlato agli 800 tifosi che aspettavano fuori dal Comune.

"Alla riunione ha partecipato, solo all’inizio e su sollecitazione telefonica, Aldo Spinelli, che ha riferito di non aver niente da dire, abbandonando subito la videoconferenza", sono state le sue prime parole, seguite dai soliti cori contro l’ex presidente. "Ho detto loro che il Livorno è reduce dalla peggior stagione della sua storia – ha aggiunto Salvetti –, non eravamo mai caduti nei dilettanti se non per fallimenti. Non ci interessa sapere di chi siano le responsabilità tra i soci: ci interessa solo sapere il monte debiti. Era presente il sindaco revisore della società Mastrangelo: sono circa 3 milioni di euro. E su questo lui stesso è stato chiaro e molto duro: dopo la riunione tra i soci che ci sarà lunedì, Mastrangelo ha convocato un’assemblea dei soci per chiedere un aumento di capitale. Ha parlato di vergognoso comportamento per i punti di penalizzazione presi per due giorni di ritardo nei pagamenti".

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E qui il passaggio forse fondamentale, ovvero il possibile fallimento. "Ha aggiunto che oltre a ripianare i debiti, dovranno esser date garanzie economiche sulla gestione futura. Se non ci saranno queste e arriveranno richieste di fallimento, bene, altrimenti sarà lui stesso a richiedere il fallimento da revisore dei conti". A questo punti i tifosi hanno chiesto a Salvetti di chiudere lo stadio a questa società. "Negli ultimi giorni è emersa la situazione debitoria del Livorno nei confronti del Comune di quasi 450.000 euro, di cui 245.000 prima del 2018 e 201.000 per le ultime due stagioni. La prima parte è stata rateizzata, la seconda sarà incassata andando ad escutere la fideiussione: con un simile atteggiamento di morosità, questa società non metterà più piede nello stadio. Questa società, oggi, non può fare calcio a Livorno".

Quello che i tifosi volevano sentirsi dire. Un atto formale di delegittimazione vero e proprio. "La città, i tifosi e i media hanno il diritto di scegliere quale progetto seguire: per i soci è il momento di voltare pagina, di passare la mano ad altri perché le offerte sembrerebbero esserci e vanno colte al volo. Presta è intervenuto dicendo che di fronte a una situazione del genere, se ne sarebbero dovuti andare tutti". Più chiaro di così... E ora attesa per l’assemblea dei soci di lunedì.

Igor Vanni