Igor Protti: "Momento difficile, ma non sono preoccupato. Cambiamo mentalità e vinciamo"

Il club manager amaranto ha preso la parola nel momento più difficile della stagione. "I ragazzi hanno mostrato un bel senso di autocritica, non sono preoccupato per niente. Altrimenti ve lo direi"

Igor Protti

Igor Protti

Livorno 24 novembre 2021, - Chi ci mette sempre la faccia e fa da scudo all’ambiente è Igor Protti che, nel momento di massima difficoltà del Livorno, ha parlato della situazione che sta vivendo la squadra: “Ricordo quando al momento del grandissimo entusiasmo per la ripartenza dissi che non era facile, che ci sarebbero stati momenti così. A me girano le scatole quando perdo a Briscola, figuriamoci in casa contro il San Miniato”. La sconfitta del Picchi infatti è stata l’ennesima dimostrazione delle lacune mentali della squadra. A tratti bel gioco e parvenza di dominare la partita, poi improvvisamente cala il buio e la squadra si perde: “È tutto legato a questo cambio di convinzione mentale, la partita è fatta di tanti momenti. Noi non abbiamo equilibrio – ha detto – Dobbiamo imparare a condizionare la partita. Se c’è una cosa che non accetto è la superficialità e quando vedo allenarsi una squadra, se fossi preoccupato ve lo dire, ma non lo sono assolutamente”.

Attenuanti ma non giustificazioni. È innegabile parlare del clamoroso ritardo, dovuto per altre colpe, con cui è partita la macchina del Livorno: “Una squadra creata la settimana dell’inizio del campionato con giocatori che non si conoscevano per niente. Non solo, nel corso della stagione abbiamo perso giocatori molto importanti, io credo che per un allenatore non sia facile e questo lo possiamo dire con onestà intellettuale”. E non solo per questo Buglio può sentirsi in discussione, ma attaccato alla panchina, ma dalla sua parte ha l'esperienza del club manager amaranto. Per Igor Protti infatti è fondamentale arrivare a fine anno con il solito mister: “Sono tutti i giorni qua, allena con voglia, passione, serietà e determinazione non può far altro che raccogliere quello che ha seminato. Credo che le esperienze qualcosa devono dire, ho vinto tre campionati con il Livorno e abbiamo cominciato e finito con un allenatore. Deve farmi pensare e riflettere questa cosa”. Pazienza e passione non vanno di pari passo. La contestazione dei tifosi amaranto, dopo novanta minuti di incitamento, è parsa agli occhi di tutti comprensibile: “Non possiamo pensare che non ci siano critiche, è assolutamente normale. Dobbiamo fare qualcosa di più per meritarci la loro spinta”. Infine due parole sul mercato e l’apertura delle porte al ritorno di Andrea Luci: “Per la stima che ho nei suoi confronti dico che sono spalancate, però devono crearsi una serie di situazioni. Dire che non lo accoglieremo a braccia aperte sarebbe una menzogna spudorata, quindi faremo tutto il possibile. Il più grande acquisto sarà però il rientro a pieno regime degli indisponibile”.