"Le Olimpiadi me le devo guadagnare"

Christian Volpi è tornato ad allenarsi dopo il brutto incidente. Una ’rinascita’ in acqua e tanto duro lavoro per diventare competitivo

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La gioia di tornare ad ‘assaggiare’ l’acqua dopo otto mesi da quel tremendo incidente, la forza di volontà per continuare a credere in un sogno che si è trasformato. Ma anche il sudore, la fatica e il duro allenamento che lo hanno portato fino a quel momento. Ogni giorno che passava per Christian Volpi era un quadrato bianco in meno da contare per toccare quella X rossa segnata sul calendario. Lavoro, lavoro e lavoro. L’obiettivo è arrivare a Parigi, vero, ma prima c’è da tornare alla normalità. Perché tra due anni quei cinque cerchi si illumineranno di nuovo e Christian Volpi vuole essere presente, vuole dare un senso al duro allenamento che ha fatto e che farà. Perché andare in canoa è come la bicicletta, una volta che hai imparato a pedalare, o meglio, a pagaiare, non c’è ostacolo che può fermarti.

Volpi, dopo otto mesi torna in acqua, come si è preparato?

"Ho lavorato sulla propriocezione, praticamente mi sono dovuto adattare al mio nuovo equilibrio. Ho fatto tanto potenziamento muscolare e soprattutto esercizi a corpo libero, non solo per il canottaggio ma anche per la vita quotidiana, comunque devo sfruttare le mie braccia come se fossero le mie gambe".

Ti ha soddisfatto la reazione del tuo corpo?

Piacevolmente sorpreso, molto ha voluto dire la testa. Non mi sono mai buttato giù di morale, anche quando magari determinati esercizi non venivano. Se lo vuoi fare per un motivo non ti ferma niente".

La parte più difficile?

Il simulatore non sarà mai come la vita reale, non ricrea le condizioni in acqua. Equilibrio, corrente e scie, sono tutti fattori che non puoi ricreare artificialmente".

Cosa l’ha colpito del rientro in acqua invece?

"Mi è piaciuto che il lavoro fatto in questi mesi ha dato i suoi frutti, alla fine sono dodici anni che pratico questo sport e non è una cosa che ti dimentichi da un momento all’altro. Però l’unica cosa che ho notato è stato nell’ingresso in acqua, a conferma delle differenze che dicevamo, dovevo mettere la pagaia di taglio perché non riuscivo a inclinarla in maniera perfetta. È stato molto faticoso, sono sincero, però è una questione di abitudine".

Volpi, gare in programma?

"Punto al campionato di fondo e alle prove di selezione per la Nazionale. Vorrei vedere a chi livello sono rispetto agli altri".

E in futuro, le Olimpiadi?

"Alla base di tutto c’è la meritocrazia, mi voglio allenare in vista del 2024 però non voglio mettere le mani avanti. Non mi sento di poterlo dire in questo momento. Questo anno sarà di passaggio, mi devo adattare, l’obiettivo è quello di tornare a uno stile di vita naturale. Prima di tutto camminare con le protesi, avere la patente, essere autonomo. Una volta trovata la serenità e la naturalezza fisica posso pensare allo step successivo e spingere. Amo lo sport, ma prima ci sono altre esigenze primarie. Diciamo che per il 2024 c’è tempo".

Filippo Ciapini

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