Una sconfitta preventivabile, seppur molto larga nelle proporzioni. Inizia in salita la finale play off per la A2 per la Libertas Livorno 1947, che stasera in gara 2 a Piacenza proverà a rimettere in pari la serie (palla a due alle 20). un compito non facile, ma alla portata dei ragazzi di Garelli, purché non si lascino prendere dal nervosismo visto in gara 1. "Il nervosismo è sempre proporzionale a quello che ti riesce e non ti riesce – spiega coach Gigi Garelli –. Quando siamo tornati a -6, siamo rimasti poco tempo in scia e questo ha aumentato il nervosismo. Gli sforzi fatti per rientrare sono stati vanificati in un attimo, ma a questi livelli, la bravura degli avversari determina anche i tuoi stati emotivi. Contro queste squadre devi essere quasi perfetto perché ogni piccola mancanza ti viene punita". Garelli sorride quando ripensa a chi pronosticava che Piacenza avesse potuto perdere il ritmo partita dopo 23 giorni di riposo forzato. "Una squadra del genere non perde mai il ritmo, non la trovi impreparata e domenica in certi momenti avevi la sensazione che fosse il contrario: non solo erano preparati a un livello consono per una squadra che ha vinto tutto, ma il fatto di non avere avuto impegni in queste tre settimane ha fatto sì che loro fossero sempre pronti a ogni nostra variazione. A parti invertite, anche noi avremmo passato 20 giorni a studiare uno Piacenza e uno Bernaraggio nei minimi dettagli. Le sensazioni in campo sono state esattamente queste: loro erano pronti a ogni situazione, cosa che noi non lo eravamo tra negligenze, stanchezza, nervosismo e scarsa preparazione della partita avendo avuto poco tempo a disposizione". Una situazione figlia del Covid. "Non do la colpa a nessuno di questa situazione, sia chiaro, ma le cose da fare sono due: o ci mettiamo a piangere, o ci presentiamo in campo sapendo che entrambe hanno giocato 48 ore prime. Affrontiamola con serenità, mantenendo i nervi saldi: non fossilizziamoci sul mettere a posto tutto, puntiamo su poche cose, semplici, cercando di farle bene. Basterà? Non lo so, ma se proviamo a sistemare tutto facciamo un gran casino. Vediamo se riusciamo a invertire il trend a livello tecnico-tattico". Sconfitta pesante nel punteggio, ma è pur sempre 1-0 per Piacenza. "Partiamo da 1-0 per loro, hanno un piccolo vantaggio, ma non mi preoccupa questo, quanto quello che si è visto da un punto di vista di preparazione e di campo. I 30 di distacco forse sono bugiardi, ma loro erano molto pronti. A noi è mancata la parte fisica e mentale, ma sono valutazioni che vanno rapportate anche agli altri. Domenica si è visto che Piacenza aveva avuto il tempo di studiarci nei minimi dettagli: un paio di volte siamo tornati a -6, loro sono andati su terreni sicuri e ci hanno impedito di tornare a un possesso. Ora bisogna avere tempo e fiducia per ribaltare la situazione: di tempo non ne abbiamo, per cui dobbiamo trovare molta fiducia". Come? Con la testa e con il cuore. "La squadra deve essere a metà strada tra il mio pragmatismo e l’entusiasmo dei tifosi. Non è semplice, ma ci proviamo. Facili entusiasmi sono dannosi quanto il troppo pessimismo: dovremo essere artefici del nostro destino".
Igor Vanni