Il Livorno, la Nazionale (Under 15 e 16), l’esperienza in Serie C nel Cuneo e la scesa di categoria fino a vestire la maglia dell’Armando Picchi, parliamo dell’attaccante classe ’98 Alberto Testa che la scorsa settimana ha firmato per gli amaranto militanti in Eccellenza. Una storia particolare, un ragazzo innamorato del calcio ma sempre dedito allo studio, considerato un prospetto del Livorno Calcio ma una serie di situazioni lo hanno portato a prendersi una pausa ed ora è tornato nella sua città. Convocato per la terza giornata del campionato dopo un solo allenamento, però, è arrivato lo stop dettato dall’emergenza.
Alberto, come sei arrivato a firmare per il Picchi?
"Lo scorso anno ho deciso di prendermi una pausa dedicandomi allo studio, sono sempre rimasto in pari e mi mancano pochi esami per laurearmi in Economia Aziendale. Ad inizio stagione ho rifiutato alcune offerte tra Serie D ed Eccellenza, ma poi mi ha chiamato il Picchi e non ho potuto che accettare. Conoscevo già gran parte del gruppo, soprattutto Matteo Bartorelli e Francesco Neri, quest’ultimo un amico di famiglia".
Attaccante mancino, ma quali sono le tue caratteristiche? Il tridente con Pellegrini e Neri è possibile?
"Sono un centravanti che fa giocare la squadra, agisco bene con le spalle alla porta ed ho sempre ricoperto il ruolo di prima punta. In realtà, mi trovo molto bene anche come seconda punta alle spalle di un centravanti con un fisico più strutturato. Il tridente? Neri nasce esterno, ma può fare anche il trequartista, Pellegrini so che è un attaccante fortissimo e secondo me potremmo giocare tutti e tre insieme. Deciderà il mister, sono pronto a seguire ogni sua decisione".
Appena convocato e poi lo stop, come vivi la situazione? "Sono dispiaciuto per lo stop, non vedevo l’ora di mettermi in gioco. Ad ogni modo la situazione è molto difficile, non solo a livello sportivo. Il mister? Una persona carismatica, sincera e coerente. Spero di trovarmi bene e di aiutare la squadra nei suoi obiettivi. Dal calcio mi aspetto di tornare in forma e divertirmi".
Lorenzo Muffato