Spinelli replica a Navarra "Tutti sapevano i costi..."

L’ex presidente del Livorno si tira fuori dalla fideiussione per il mercato "Sono un galantuomo: quelle in essere sono le mie e non le ho ancora ritirate"

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di Igor Vanni

"Rimango con il 10%, neanche se mi pagassero a peso d’oro tornerei. Cercherò di dare una mano per fare in modo che si trovi una quadra". L’ex presidente Aldo Spinelli risponde per la prima volta alle accuse lanciate sabato da Rosettano Navarra. "Il Livorno ha una situazione patrimoniale di 2 milioni di euro, con 33 giocatori e i terreni di Fauglia. Ed ha dei crediti ancora da riscuotere dalla Lega B. Mi sto comportando da galantuomo, perché le fideiussioni del Livorno sono ancora tutte le mie. Cosa devo fare più di così?". Di mettere altri soldi, però, Spinelli non ne vuol sentir parlare. "I due soci piemontesi sono pronti a vendere a Danilo Mariani, imprenditore di Roma: se Navarra vuole andare avanti da solo, deve riscattare le altre quote, sennò bisogna che vada d’accordo con gli altri. Noi siamo stati mandati via, più di così non possiamo fare. Banca Cerea ha messo un milione, Navarra ha fatto la sua parte, adesso se c’è un braccio di ferro tra loro non posso farci niente. I vari soci al momento dell’acquisto sapevano bene quali erano gli impegni da onorare. Adesso c’è il problema della fideiussione, ma entro venerdì o un gruppo o l’altro verserà questo milione". Domani, dunque, vedremo se sarà così.

Intanto Lorenzo Gonnelli ha affidato ai social il suo saluto a Livorno. "Ricordo ancora la prima volta, quel lontano Livorno-Bassano, quella sensazione. La prima volta che ti ho vista, col nome dietro, ricordo ancora i brividi solo a vederti, immaginati la prima volta a indossarti in quel Livorno-Varese 1-0. Ti ho desiderata, ti ho sognata, e una volta raggiunta ti ho rispettata. Ho sempre dato tutto per riaverti ogni domenica ed ho raggiunto obbiettivi che sognavo, come vincere il campionato, giocare il derby e vincerlo. Ho esultato, gioito, pianto, ho sempre dato tutto quello avevo con te addosso. Sentivo da un po’ che era arrivato il momento di cambiare".

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