"Tifavo Protti e Lucarelli Ora faccio gol io col Livorno"

L’emozione di Matteo Frati che ha segnato domenica dopo l’infortunio "Stiamo crescendo come squadra, ma dobbiamo lavorare molto"

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Il primo gol ufficiale della nuova storia dell’US Livorno è il suo. In un momento dove gli amaranto sono orfani dei loro fuoriclasse, si è preso la squadra per mano segnando due reti determinati contro Colligiana e Tuttocuoio. Dopo un calvario di due mesi a causa di un infortunio alla schiena, Matteo Frati è tornato più in forma che mai. Ha coronato il sogno da bambino di vestire la maglia della sua città. Dalle trasferte con suo padre fino al suo nome urlato a squarciagola dalla Curva Nord. Ogni partita per lui è un’emozione, ogni allenamento un’occasione per migliorarsi davanti agli occhi di ha fatto la storia sportiva di questa città. Frati segna e sogna: per favore, non svegliatelo.

Due gol in tre partite, finalmente le soddisfazioni anche a livello personale...

"Sono davvero felice, contro il Tuttocuoio un gol alla Pippo Inzaghi (ride ndr). Loro erano belli compatti, organizzati.

Una partita matura quella del Livorno, una squadra senza fronzoli…

"E soprattutto che non rischia mai, perché abbiamo preso solo un tiro in porta su punizione. Visto come avevamo iniziato, con quei problemi, in difesa sembra che ci siamo assestati. Questo è il campionato, abbiamo fatto due partite da Eccellenza. Tanta intensità e grande agonismo, ci stiamo calando nella categoria".

Cosa ha pensato quando la società la contattò?

"Mi ricordo che mi chiamarono e mi dissero ‘Alle una vieni allo stadio’. Vai, ho pensato, ora gioco nel Livorno. Quando parlavano il presidente e il direttore sportivo avevo già deciso, anzi prima ho detto di sì e dopo abbiamo parlato".

Dalle parole ai fatti: che ricordi ha della prima amichevole? "Eravamo bianchi e pallidi! Chi li aveva mai visti 1300 tifosi in un’amichevole di agosto a Rosignano? È una sensazione indescrivibile, anche se sei in Eccellenza per un livornese è inspiegabile".

Lei si allena anche con Torromino e Vantaggiato. Com’è?

"È formativo soprattutto a livello di personalità. Vedi che loro fanno una giocata e provi a rifarla, aumenti il tuo bagaglio. Non solo, poi ti responsabilizzi. Ora che non ci sono sai che devi fare bene".

Lei è un grande tifoso amaranto: che ricordi ha?

"Protti a Treviso e Lucarelli a Milano. Andavo sempre in trasferta, il mio babbo mi portava a Montevarchi. L’altra volta ho pensato a una cosa: dopo il gol a Seravezza il telefono mi suona ogni secondo, ti immagini se Lucarelli e Protti avessero giocato ai tempi dei social?".

Ecco, anche il fatto di essere sempre al campo con Protti che effetto le fa?

"Ora sembra la normalità dargli il buongiorno. È la stessa cosa di allenarsi con Luca Mazzoni, Daniele e gli altri. È una grande soddisfazione. Poi quando parla lui ovviamente tutti zitti, smettono di volare le mosche".

Cosa pensa dei tifosi amaranto?

"È bello perché è tornato l’entusiasmo e c’è sempre tanta gente a vederci. A Ponsacco c’erano loro e il diluvio, a Seravezza sono venuti. È chiaro che ti senti obbligato a vincere non solo perché sei il Livorno ma soprattutto per loro. Vederli esultare a fine partita, credimi, è il massimo".

Filippo Ciapini

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