Lo stadio Armando Picchi potrebbe cambiare presto il proprio campo. Sempre più squadre infatti stanno abbandonando il terreno in erba per passare a modelli di ultima generazione di ‘sintetico’, manto artificiale composto da un supporto flessibile su cui vengono inseriti ciuffi realizzati in fibre sintetiche. È questa l’idea che la società amaranto, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, sta pensando per la propria casa.
È arrivata infatti nella giornata di venerdì 21 gennaio, una delegazione dell’US Livorno e del Comune è andata nel vicino stadio di Pontedera per visionare e capire se un terreno del genere possa essere ottimale per l’Armando Picchi. Il Mannucci infatti, nel 2012 subì la sua rivoluzione interna con il sintetico che prese il posto del precedente terreno. Lo scorso anno poi è stato rinnovato con l’attuale modello di ultima generazione, proprio quello che interesserebbe alla società del presidente Toccafondi (foto). Un investimento che ammonterebbe a circa 440mila euro e che sarebbe già stato approvato nel piano triennale dei lavori pubblici 2021-2023 del Comune dove, oltre al rifacimento del terreno di gioco, ci sarebbe anche un adeguamento a livello di sicurezza relativo alla curva Sud.
Effettivamente mantenere in condizioni perfette un terreno di gioco come quello attuale si spendono cifre piuttosto simili che però non permettono comunque di sfruttare le piene potenzialità. Con un campo di ultima generazione infatti ci sarebbe la possibilità di allenarsi quotidianamente senza il rischio di rovinare alcune zone e, soprattutto, in qualsiasi condizione metereologica. Inoltre, negli ultimi anni proprio il ‘sintetico di Pontedera’ ha ospitato, senza essere danneggiato, il Tuttocuoio, il Montevarchi e il Prato proprio dell’ex Toccafondi.
Ecco quindi che si aprirebbe anche un’eventuale possibilità di allenamenti o partite per il nuovo settore giovanile, pronto a nascere a partire dalla prossima stagione. Insomma, il Picchi sembra quindi essere destinato a un ammodernamento non da poco e, anche se per il momento sembrerebbe soltanto un’idea, la programmazione e i progetti che questa società sta tirando fuori da soltanto un anno, fanno riflettere non poco.
Filippo Ciapini