Us Livorno contro Pomezia In gioco c’è la Serie D

Attesa la partita di domenica alle 16,30 che decreterà il futuro degli amaranto. Ci si aspetta un gran numero di tifosi al seguito dei padroni di casa

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La settimana pre-finalissima di ritorno inizia con qualche polemica lato gestione degli spettatori. La partita tra Pomezia e US Livorno, che domenica 19 giugno alle 16.30 decreterà quale squadra accederà alla Serie D, si giocherà allo Stadio Comunale di Pomezia che ha una capienza di 3000 posti. Vista l’importanza e la delicatezza della sfida ci si aspetta un gran numero di tifosi amaranto al seguito della squadra. La parte più calda della curva infatti quest’anno non ha mai mancato a un appuntamento neppure nei momenti delicati dove la squadra faceva fatica a mettere benzina nel motore. Quando la posta in gioco è così alta l’affetto dei tifosi può essere l’arma in più per portarsi a casa l’accesso alla categoria superiore. Il problema sembrerebbe relativo alla disponibilità dei biglietti. La partita infatti viene considerata ad alto rischio e per motivi di ordine pubblico i tagliandi da staccare non arriveranno neppure a 500 unità. Un dato che vede così ridimensionate le speranze di accedere all’impianto Comunale soltanto a pochi fortunati e che, vista in termini sportivi, consente alla squadra di casa di avere un favore maggiore da parte del pubblico. Club e società sta lavorando per aumentare la disponibilità dei ticket, ma la situazione appare molto dura da risolvere. Conoscendo però il calore della Curva Nord, confermato dal boato di incitamento urlato a cinque minuti dalla fine della gara di andata, chi presenzierà al Comunale di Pomezia basterà per trascinare la squadra alla vittoria o comunque al passaggio del turno. Perché il numero conta, ma fino a un certo punto. La cosa più importante è il cuore e quello di questo Livorno, di questa curva e di questa città fa invidia anche a molte squadre di Serie A. L’amore verso una maglia è la dimostrazione che la categoria non conta, anche se la Serie D è vicina.

Filippo Ciapini