Spinelli: "Torno a occuparmi del Livorno. Ma in famiglia ormai siamo divisi"

Il presidente Spinelli parla degli sviluppi che potrebbe avere la società amaranto. "Io non mi arrendo"

Il presidente Aldo Spinelli (Foto Novi)

Il presidente Aldo Spinelli (Foto Novi)

Livorno, 17 dicembre 2019 - «Vendere o non vendere, questo è il problema". Una rivisitazione shakespeariana che ben sintetizza lo stato d’animo della famiglia Spinelli. Da una parte il figlio Roberto, che si è detto pronto a cedere la società anche al primo che passa; dall’altra il padre Aldo, che invece non vorrebbe affatto lasciare il Livorno. Come ha confermato in un intervento a Telecentro, ribadendo anzi l’intenzione di intervenire sul mercato per rivoluzionare la squadra. E difendendo Tramezzani per la sconfitta di sabato con il Benevento.

"In una settimana – ha detto il presidente – Tramezzani non poteva stravolgere tutto, bisogna dargli 3-4 partite e cercare di girare a 14 punti. Poi a gennaio cambieremo molti giocatori e bisogna avere il coraggio di puntare sui giovani. Livorno non può permettersi di essere in questa situazione. Capisco che ci sia rabbia e nervosismo da parte di tutti, ma cerchiamo di salvare la categoria e non arrenderci". Quindi Spinelli ha affrontato la questione dell’eventuale disimpegno. "Assolutamente no, è una lotta che abbiamo in casa e ci stiamo avvelenando. Sono abituato a lottare, ma in casa mia non c’è la stessa visione. Il fatto che nessuno ci aiuti fa male, ma io a 16-17 anni ho iniziato a girare l’Italia per guadagnare soldi per la mia famiglia, non mi spaventa nulla. Però ora c’è questa spaccatura con mio figlio, è una lotta e non so quale linea vincerà. Nella vita bisogna sempre lottare per ottenere risultati, pensavamo di aver fatto investimenti adeguati per fare un campionato tranquillo".

C’è spazio anche per un po’ di autocritica, vista la lontananza della proprietà dalla squadra. "Dovremmo stare più vicini ai ragazzi e mi sento colpevole per l’assenza della società. Io e mio figlio abbiamo tante aziende da mandare avanti e il calcio lo facciamo per passione. Ci porta via tante energie mentali, mentre quelle economiche vengono dopo. Evidentemente non siamo più in grado di fare calcio". E il mercato? La salvezza passa anche da questo... "Ho detto a Signorelli e Ricci che mi dicano chi è degno di mettere la maglia amaranto, gli altri via tutti. Poi a Tirrenia i campi non sono adeguati, speriamo di poter avere Coverciano per qualche giorno". Ma in definitiva, Spinelli vende o non vende? "Dopo 20 anni, ricevere continuamente critiche, investire e non vederne i frutti ci scoraggia un po’. Abbiamo provato a migliorare la rosa e invece siamo ultimi. Capisco i tifosi, ma esser sempre criticati e offesi ti fa venir meno la voglia. Se non ci arrabbiassimo come ora, vorrebbe dire anche non tenerci, invece non è così. Lotteremo fino all’ultimo giorno, ma vorremmo anche esser aiutati e capiti, non solo criticati. Promesse non ne faccio, da parte mia posso garantire che faremo di tutto per vendere chi non lotta e cercare sul mercato quello che si può fare. Proviamo a girare a 14-15, poi vedrete che Tramezzani e Filippini ci porteranno fuori dalle sabbie mobili. Finché ci saremo noi, cercheremo di metterci tutte le forze fisiche ed economiche, tornerò ad occuparmi del Livorno in prima persona".