Garibaldi, arrestati 4 spacciatori

Livorno, risposta immediata della Questura dopo la lettera di allarme dei cittadini della piazza

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Non si è fatta attendere la risposta della Questura alla lettera accorata dell’associazione Vivi Garibaldi, presieduta da Antonio Paperini. Infatti è stato arrestato dagli agenti di polizia uno storico spacciatore di piazza Garibaldi, rintracciato e condotto in carcere nel pomeriggio di venerdi. Il tunisino di 52 anni è una vecchia conoscenza della Squadra Mobile perché tra i più attivi nella vendita degli stupefacenti in piazza Garibaldi ed aree limitrofe. Questa operazione fa seguito ad altri tre arresti operati dal personale della Sezione Volanti nel quartiere Garibaldi: si tratta di altri due tunisini ed cittadina una italiana, tutti poco più che ventenni, trovati in possesso di hashish, cocaina e soldi provento dallo spaccio. "Gli arresti sono il risultato di una costante attività di controllo e contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti - il commento del questore Roberto Massucci - che tutte le forze dell’ordine attuano da tempo in zona Garibaldi, nella quale peraltro si registra una signiflcativa diminuzione dei reati". Nella lettera di Vivi Garibaldi era stata segnalata invece la recrudescenza di atti violenti (dopo l’accoltellamento di un tunisino il 12 aprile) e l’incessante spaccio di sostanze stupefacenti. "Allo stato attuale la situazione della zona è tornata ad essere pericolosa ed invivibile, con il conseguente senso di abbandono che si è consolidato da tempo negli animi dei residenti e di chi ha qui un’onesta attività economica". Lo ha scritto Paperini. Riguardo al rapporto con i cittadini la Questura sottolinea: "È costante il confronto con la popolazione che ha giocato anche un ruolo attivo ndelle operazioni sopracitate con segnalazioni al personale operante sul posto, oppure tramite l’app Youpol". Assicura: "I servizi continueranno anche per il futuro in un’area in cui si è stratificata nel tempo una socialità problematica, allo scopo di individuare le azioni correttive necessarie in stretto rapporto con le altre forze di polizia, la Prefettura e le autorità comunali". Sull’arresto dello ‘storico spacciatore’ tunisino, Alessandro Perini consigliere comunale della Lega osserva: "Quando lo spacciatore è ‘storico’ il crimine non è sotto controllo. Sarebbe bello che prima di andare in pensione, lo ‘storico spacciatore’ tunisino di 52 anni, venisse rimpatriato a casa sua".

M.D.