"I nostri vini sono opere d’arte, non ce li vedo gli alert sulle etichette"

L’infettivologo Matteo Bassetti cita come esempio il Sassicaia per commentare la scelta dell’Irlanda sui ’rischi per la salute’

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Continua a far discutere la scelta dell’Irlanda di inserire nelle etichette del vino e degli alcolici messaggi di alert sui rischi per la salute, come succede con le sigarette. La polemica si consuma anche in Italia e il medico infettivologo Matteo Bassetti (foto) invita a riflettere sulla dimensione culturale del vino in Italia. Il direttore di Malattie infettive dell’Ospedale San Martino di Genova è dubbioso sull’esito di questo tipo di messaggi, pensando al nostro Paese: "Credo sia molto difficile affrontare questo argomento in maniera totalmente scientifica. E’ certamente più facile farlo in Irlanda, che non in Italia", osserva Bassetti. "E’ anche una questione culturale. Veniamo da un Paese in cui la cultura del vino è insita nel nostro Dna. Io, personalmente – ammette dunque il medico – una bottiglia di Masseto, di Sassicaia o di Brunello di Montalcino, con la sua bella etichetta con stampato sopra ‘L’alcol nuove gravemente alla salute’, dico magari anche no. Secondo me anche quelle bottiglie sono opere d’arte, su cui eviterei di fare quelle scritte".

"Per me il problema sta unicamente" nella differenza "tra il bere responsabilmente e l’abuso. E’ evidente che l’abuso di ogni tipo di sostanza può portare a problemi: succede se bevi troppa acqua, se esageri con alcuni cibi. E’ sempre un problema di abuso. Non deve passare il concetto che piccole quantità di alcol non vanno minimamente bevute. E’ giusto dire che l’abuso di alcol provoca dei problemi importanti".

E infatti tutta la filiera del vino di qualità, che rappresenta la colonna portante dell’economia del nostro territorio, ha sempre valorizzato la cultura del vino legata alla cucine e alle bellezze naturali, e non certo il consumo smodato di alcool che non è mai stato nella tradizione bolgherese.

Luca Filippi