La tragedia sul treno a vapore. Francesco è morto soffocato

Il ragazzo di Venturina Terme era in gita insieme ai genitori

Francesco Bini aveva raccontato la sua vita in un libro insieme ai genitori e insegnanti

Francesco Bini aveva raccontato la sua vita in un libro insieme ai genitori e insegnanti

Livorno, 4 dicembre 2017 - DOVEVA essere una domenica di divertimento, sul treno a vapore da Grosseto a Siena. E invece, all’improvviso, la tragedia. Francesco Bini, 30 anni, si è sentito male, forse a causa di un boccone del panino che stava mangiando e a nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo. Tra i viaggiatori c’è anche un cardiologo che lo soccorre, ma non basta, il ragazzo non ce la fa. Muore prima che il treno si fermi e arrivi l’ambulanza del 118.

FRANCESCO Bini abitava a Venturina nella zona delle quattro strade, la madre Laura Anzuini, fino a poco tempo fa dirigente del Comune, ora in pensione ed il padre Danilo si prendevano cura di lui. Un ragazzo con alle spalle una crescita non certo facile – era autistico – come lui stesso, appena quattordicenne, aveva raccontato in un libro-diario dal titolo «Un bambino molto speciale». Che raccontava la sua storia, il suo mondo di scambi, di domande, di relazione. Frutto di una collaborazione di Francesco, dei genitori e degli insegnanti. «Le parole di Francesco sono leggere e variegate – si legge nella prefazione – ti inchiodano, ma non ti abbandonano, ti offrono una lettura e una diversa domanda». Francesco aveva frequentato le scuole fino al liceo, era un ragazzo che aveva sempre vissuto con coraggio la sua diversa abilità, grazie anche all’impegno dei familiari che avevano preso anche un camper per potersi spostare meglio con lui.

IERI doveva essere una domenica spensierata insieme ai genitori, come sempre. Il viaggio di andata da Grosseto verso Siena, procede bene. il treno effettua la prima fermata a Monte Antico. Tutti i viaggiatori, compreso Francesco Bini, stanno bene. Cinque minuti di sosta, giusto il tempo per consentire ai passeggeri di rifocillarsi, per poi riprendere il viaggio verso Asciano dove è prevista la seconda, breve, sosta del treno. Ma vicino alla stazione di Monte Amiata scalo a bordo del treno ben presto si consuma il dramma. Il giovane sta male, tra i viaggiatori c’è un cardiologo che lo soccorre, lo stende nel corridoio per rianimarlo. Il capo treno e l’organizzatore di una delle tante gite di «Treno Natura» cercano di avvisare il macchinista di quanto sta accadendo e fermare alla prima stazione il treno. Purtroppo quando il treno si è fermato, dove era già arrivata l’ambulanza, per Francesco non c’era più nulla da fare.