Recuperato all'isola di Pianosa un esemplare di tartaruga Caretta caretta / VIDEO

L'animale era in stato di sofferenza e difficoltà.E intanto è salito a quota 93 il numero delle tartarughine Caretta caretta nate sulla spiaggia di Marina di Campo all'Elba

Tartaruga sulla spiaggia dell'Elba

Tartaruga sulla spiaggia dell'Elba

Pianosa e Elba  (Livorno), 16 agosto 2017 -  E' stato recuperato questa mattina a Pianosa dalla Guardia costiera un raro esemplare di Tartaruga Marina, Caretta Caretta, in evidente stato di sofferenza e difficoltà. I militari l'hanno individuata durante le attività di pattugliamento dell'Area marina protetta di Pianosa. L'animale era in emersione e con evidenti difficoltà natatorie. Dalla sala operativa della Capitaneria di porto di Portoferraio è stato disposto il recupero previo contatto con l'Arpat, che è l'operatore scientifico qualificato in materia di mammiferi marini e tartarughe marine. La tartaruga è stata quindi trasportata presso il porto di Marina di Campo ed affidata per le prime cure allo staff dell'Acquario dell'Elba.

E intanto dopo le otto nascite di ieri  è salito a quota 93 il numero delle tartarughine Caretta caretta nate sulla spiaggia di Marina di Campo all'Elba (Livorno). Si tratta della più grande nidificazione del Tirreno settentrionale. Più di 100 le uova depositate visto che nei nidi di questi rettili marini c'è un 10% di fallimento nella schiusa delle uova.

I volontari organizzati da Legambiente Arcipelago Toscano, i biologi e gli esperti arrivati grazie all'Osservatorio della biodiversità della Regione Toscana e i molti curiosi che circondano la pista di ammaraggio protetta delle tartarughine, potrebbero rimettere l'orologio e il termometro sul momento dell'uscita dei piccoli dal nido: tra le 21,30 e le 22,00 e poi al massimo fino all'1,30. Il 14 agosto dal nido la prima tartarughina ha fatto capolino dal piccolo cratere del nido alle 21,56, ma non è riuscita a uscire dalla sabbia e dopo un po' si è deciso di estrarla e di metterla in un apposito contenitore. Mostrava una piccola deformazione al carapace che non sembrava ancora del tutto formato e pochi segni vitali che sono completamente cessati qualche minuto dopo, tanto che è stata data per morta. Invece questo coraggioso e tenace esemplare è 'resuscitato' circa un'ora e un quarto dopo ed è stato portato vicino alla battigia, da dove ha raggiunto il mare con un'energia inaspettata.

"È probabilmente il nido più e meglio sorvegliato in Italia" ha detto la dottoressa Terracciano complimentandosi con Legambiente Arcipelago Toscano per l'organizzazione dei volontari e con lo staff dei bagni da Sergio.