X Factor, Livorno tifa Nigiotti. La sua storia da Sanremo alla Maionchi

Il cantautore livornese passa indenne la prima puntata del talent di Sky, per lui la Maionchi si scatena contro gli altri giudici

Enrico Nigiotti sul palco di X Factor con Alessandro Cattelan (LaPresse)

Enrico Nigiotti sul palco di X Factor con Alessandro Cattelan (LaPresse)

Livorno, 27 ottobre 2017 - Nel mondo dello spettacolo non capita spesso di avere una seconda occasione, figuriamoci una terza. Eppure Enrico Nigiotti, il cantautore di Livorno in squadra con Mara Maionchi a X Factor 11, è proprio in corsa per non perdere questo terzo treno che gli passa davanti, forse l'ultimo come sembrano ricordargli tutti quelli che parlano con lui.

Già, perché Nigiotti a 30 anni ha già un paio di vite artistiche alle spalle. Lo abbiamo conosciuto - e lo conobbe anche la Maionchi - ad Amici 9, quando era un giovane "ribelle" carino e "livornesissimo". Talentuoso, senza dubbio, ma una testa calda. Lo ha ripetuto anche lui stesso giovedì sera al primo live di X Factor 2017: "Ero una testa di c...". Fu proprio a causa di un comportamento irresponsabile tenuto nella scuola di Maria De Filippi che Nigiotti si trovò candidato all'esclusione alla settima puntata di quell'edizione, che poi avrebbe vinto Emma. Si sarebbe ritrovato in sfida contro la sua ragazza dell'epoca, Elena D'Amario, ballerina. Lo aveva già dett da tempo, se fosse finito in sfida contro di lei si sarebbe fatto da parte: promessa mantenuta. Inutili i tentativi degli insegnanti perché ci ripensasse, la decisione era presa. L'autoesclusione di Nigiotti fu clamorosa e soprattutto divenne una sorta di lettera scarlatta: guai a gettare a mare un'opportunità del genere. Soprattutto quando il tuo sponsor è un nome sacro della discografia italiana: Caterina Caselli.

Il "marchio d'infamia" però non portò Nigiotti all'esilio perpetuo: con caparbietà riuscì a conquistare uno dei pochi posti disponibili al Festival di Sanremo del 2015, quello de Il Volo al primo posto tra i big e Giovanni Caccamo tra le nuove proposte. Nigiotti portò "Qualcosa da decidere", un pezzo fresco che piacqua abbastanza ma senza sfondare. Alla fine fu terzo, a parimerito con l'altra toscana di quella edizione, la pratese Amara. Ma anche in questo caso il seguito è stato relativo; mentre Amara iniziava un percorso ricco di soddisfazioni, soprattutto come autrice, per Nigiotti sembrava già sfumata anche la seconda chance.

Invece era questione di tempo, perché questo ragazzo amante della chitarra e del blues, oltre che della sua Livorno ("Ma sono atipico, odio il calcio e amo la carbonara di mare" dice) ha avuto il coraggio di presentarsi in mezzo a tanti altri molto più giovani (Nigiotti ha compiuto 30 anni a giugno) alle audizioni di X Factor. La Maionchi lo ha riconosciuto subito, ha iniziato a "bastonarlo" immediatamente e lui si è prestato con umiltà assoluta portando una voce più matura e una sensibilità più spiccata sul palco. Certo, la scelta di assegnargli "La canzone dei vecchi amanti" è stata un po' azzardata: troppo tradizionale, alla fine il cantautore labronico è risultato appesantito, frenato, sottotraccia. Bella voce, precisa, intonata ma con un pezzo troppo classico e una presenza scenica che nascondeva il vero Nigiotti. Camicia abbottonata, capello tirato indietro, tatuaggi nascosti. Gli altri giudici - Levante, Manuel Agnelli e Fedez -  non hanno mancato di invitarlo a mostrare i suoi tatuaggi, frutto della vita che ha vissuto finora, del suo percorso. Però la squadra di Nigiotti (con lui il pizzaiolo napoletano Andrea Radice e il tenore ragusano Lorenzo Licitra) si è salvata al primo live. Vedremo se giovedì prossimo uscirà di nuovo lo scugnizzo interiore che Nigiotti sta cercando di tenere chiuso in gabbia.