A giudizio per l’omicidio della suocera

Fissata la l’udienza davanti al Gup per Adriana Gomes accusata di aver avvelenato Simonetta Gaggioli con un’overdose di farmaci

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Fissata per il 15 dicembre davanti al gup di Livorno l’udienza preliminare per decidere sul rinvio a giudizio di Adriana Gomes accusata dell’omicidio della suocera, Simonetta Gaggioli. Il cadevere della donna venne ritrovato il 3 agosto 2019 in un fosso ai bordi della vecchia Aurelia vicino Riotorto.

Nei confronti di Adriana Gomes vengono ipotizzati tre capi d’accusa: omicidio volontario, occultamento di cadavere e uso improprio di carte di credito. Secondo la Procura sarebbe stata una dose letale di Duotens a uccidere Maria Gaggioli, la 76enne ex funzionaria della Regione Toscana. Simonetta assumeva il farmaco per curare la pressione alta, ma per gli inquirenti la nuora, Adriana Gomes, 32 anni, di origine brasiliana, le avrebbe somministrato una quantità massiccia del medicinale, sciolta nel caffè. Gli esami tossicologici avrebbero svelato un quantitativo molto superiore a quanto prescritto oltre a un ansiolitico, Alprazolam. Non è stato invece ritenuto responsabile dell’omicidio Filippo Andreani, marito di Adriana e figlio di Simonetta Gaggioli. Adriana Gomes è già in carcere dall’11 gennaio scorso. Ora sarà l’udienza davanti al Gup a a decidere sul suo rinvio a giudizio, che a questo punto appare piuttosto scontato. Il movente dell’omicidio per gli inquirenti sarebbe da ricercare nel rapporto "assolutamente conflittuale" con la suocera. L’ultimo screzio potrebbe essere stato, per l’accusa, l’intenzione della 32enne di voler tornare a vivere in Brasile. Per gli inquirenti a preparare il cocktail mortale è stata la nuora arrestata con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Un cadavere tenuto nascosto sotto il letto dei bambini, prima dell’abbandono in un fossato. Bambini (i tre figli della coppia), che sono ancora affidati ai servizi sociali. Adriana ha ammesso di aver trasportato da sola il cadavere della suocera in auto ("Voleva riposare accanto alla tomba del marito"), ma si è sempre dichiarata innocente e ha spiegato di aver abbandonato il corpo lungo l’Aurelia perché l’auto si era improvvisamente fermata. La linea difensiva del legale di Adriana Gomes, l’avvocato Francesco Nardini di Follonica, è chiara: non ci sarebbero prove del fatto che a somministrare la dose eccessiva di farmaci sia stata la nuora. "L’ingestione potrebbe essere avvenuta per errore da parte di Simonetta – afferma Nardini – pochi giorni prima c’era già stato un errore nei dosaggi, non ci sono sufficienti elementi per ritenere responsabile Adriana". Comunque non è escluso che Nardini possa chiedere il rito abbreviato. La possibilità sarà valutata insieme ad Adrtiana Gomes che si trova in carcere e continua negare di aver avvelenato la suocera.

Luca Filippi

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