"Jsw, incontro farsa: ora basta"

Piombino, duro attacco del sindacato Ugl sul vertice al ministero dello Sviluppo per le Acciaierie

Il carico delle rotaie al porto di Piombino

Il carico delle rotaie al porto di Piombino

Piombino, 19 dicembre 2021 - "Ennesima buffonata. Ennesimo incontro farsa". Così l’Ugl ha definito l’ultimo incontro che si è tenuto al Ministero dello sviluppo economico per discutere della vertenza Jsw Steel Italy e ribadisce la necessità di una forte mobilitazione. "Bene ha fatto l’Uglm a non partecipare a questa buffonata, un sindacato serio non può accettare queste prese in giro" hanno dichiarato la segreteria Ugl e la Rsu.

"I presenti sono stati accolti, poiché già arrivati a Roma, da qualche funzionario del Mise. Non c’era il ministro Giancarlo Giorgetti, non c’era il viceministro Alessandra Todde, non c’era Invitalia, solo un funzionario. Cosa è emerso da questo incontro farsa: la proroga della cassa integrazione? Forse, niente definito, firmato, deciso, finanziato. Solo una promessa. L’ingresso di Invitalia? Forse ne riparliamo a febbraio, forse a marzo, chissà".

L’Ugl sottolinea anche l’assenza al tavolo ministeriale di Jindal e di Invitalia. "Perché è saltato l’incontro? Ormai è ovvio, Jindal non era presente, l’intesa con Invitalia non c’è e probabilmente non ci sarà. A questo punto non sono più accettabili rinvii e promesse, occorre una forte mobilitazione. L’azienda è totalmente inaffidabile, il Governo appare indeciso, confuso. Non c’è nessun rispetto per 1500 lavoratori che da 7 anni sopravvivono in un limbo di incertezza e disperazione. Non c’è nessun rispetto per una città, per un territorio che aspetta di ripartire economicamente e dal punto di vista ambientale. Intanto più di 1500 famiglie si apprestano a passare il settimo Natale consecutivo senza tredicesima".

Fortemente critico anche Usb. "Il tavolo al Ministero è stato l’ennesimo tentativo di prendere tempo da parte del ministero nei confronti di un’azienda che continua a essere inaffidabile sulla presentazione di un piano industriale che definisca con chiarezza il quadro produttivo e la conseguente salvaguardia occupazionale. Sembra sempre più vicino il passaggio a un accordo di programma che presupponga l’intervento della Regione Toscana e dell’Autorità portuale di Piombino. Diventa palese, dunque, come sia già in atto la ricerca di un "piano B" sulla parte occupazionale. Jindal non è infatti assolutamente in grado di rioccupare tutto il personale, e i soggetti in campo si muovono per definire un piano complessivo che guardi oltre la fabbrica" evidenziano Sasha Colautti Usb nazionale e Alessandro Pistolesi Usb Jsw Steel Piombino. Secondo Usb "Jindal rimane un soggetto non credibile, e in quanto tale se ne dovrebbe andare".

m.p.