Elba, studenti protestano contro l'accorpamento delle scuole

Critiche al progetto di fusione tra Itcg 'Cerboni' ed Isis 'Foresi'

 Studenti all'entrata dell'Itcg 'Cerboni'

Studenti all'entrata dell'Itcg 'Cerboni'

Portoferraio, 9 dicembre 2021 - Non piace agli studenti la decisione di accorpare gli istituti superiori del capoluogo isolano votata all'unanimità dalla Conferenza zonale dell'istruzione. In merito al provvedimento, i rappresentanti degli alunni dell’Itcg 'Cerboni' hanno scritto una lettera al consigliere provinciale Andrea Solforetti, al presidente della Conferenza zonale Chiara Marotti, ai sindaci elbani, agli assessori e consiglieri delegati all’istruzione ed al Consiglio di istituto nella quale manifestano la loro netta contrarietà, criticano le modalità con le quali è stato adottato, e chiedono un incontro con i delegati dei comuni elbani che si occupano dell’istruzione, il consigliere Solforetti e i consiglieri della regione Toscana.

“Ciò che ci ha smosso e ci ha spinto a prendere posizione - scrivono i rappresentanti degli studenti - è il fatto che questa decisione, che andrà ad influenzare il futuro di noi alunni e di tutto il personale scolastico, sia stata presa senza alcuna consultazione nei nostri confronti, dimostrando ancora che gli studenti a livello burocratico non contano niente, per non parlare della noncuranza nei confronti dei nostri professori. Ci sentiamo profondamente delusi da questa decisione che andrebbe indubbiamente a far sparire le identità delle scuole di secondo grado di Portoferraio”

“L’Itcg 'Cerboni' e l’Isis 'Foresi' – aggiungono gli studenti - sono due istituti diversi tra loro nella storia, nella cultura, negli eventi, nella didattica. In questo caso però hanno una cosa in comune: nessuno vuole perdere la propria identità. I problemi di organizzazione sono già più che sufficientemente presenti nelle scuole e non immaginiamo neanche cosa comporterebbe a livello organizzativo una tale decisione. Siamo ignari inoltre delle conseguenze che subentrerebbero per quanto riguarda il corpo docenti ed il personale Ata, in quanto noi studenti, a rigor di logica, diamo per scontato che una volta presa la decisione non sarà strettamente necessario mantenere tutto il personale attivo attualmente a scuola”.