Agricoltori in piazza con i trattori

A Venturina la maxi manifestazione del centro Italia: aumenti delle materie prime e danni delle predazioni

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Gli agricoltori lanciano l’allarme. La situazione è ormai insostenibile per molte aziende. E a breve anche i consumatori ne subiranno le conseguenze perché sull’aumento generale dei costi di produzione si è innestata la guerra in Ucraina con milioni di tonnellate di cibo che mancheranno il prossimo inverno.

Stamani a Venturina trattori in corteo per protestare contro la crescita dei prezzi delle materie prime che sta portando centinaia di imprese alla crisi. Nel cuore della val di Cornia, una delle aree agricole più importanti della Toscana, stamani manifestazione di Cia-Agricoltori Italiani contro costi di produzione alle stelle, peste suina ed emergenza fauna selvatica. Ma oltre alla val di Cornia tutta la pronvincia di Livorno è interessata dai problemi del contesto internazionale. Solo il settore vinicolo, per le produzione di qualità più alta, per ora risente poco dell’aumento dei prezzi, anche se il blocco del mercato russo ha comunque creato qualche contraccolpo. A mobilitarsi questa volta sono gli imprenditori agricoli del Centro Italia che si sono dati appuntamento per oggi alle 10.30, a Venturina Terme. In centinaia dalle regioni Abruzzo, Lazio, Marche, Toscana e Umbria raggiungeranno la località per prendere parte al corteo da Via della Fiera al piazzale antistante il Centro Fiere S.E.FI.

La manifestazione si svolgerà dalle 10,30, con la partenza del corteo dei trattori dal parcheggio di via della Fiera, antistante la S.E.Fi, per concludersi nello stesso luogo di partenza intorno alle 12,30, con gli interventi dei rappresentanti delle Istituzioni e dell’organizzazione promotrice.

E’ prevista la presenza di circa 600700 partecipanti e di 6080 trattori. La Cia continua a denunciare la pressione che, da mesi, si sta abbattendo sull’economia delle imprese agricole. Dopo due anni di pandemia è sopraggiunto il colpo della guerra in Ucraina. La tensione geopolitica internazionale ha acuito la difficoltà a uscire dalla crisi, spinta da caro energia e carburante. Inoltre, l’aumento del 300% sui concimi, i rincari sui fertilizzanti del 170%, oltre al raddoppio sui mangimi, “ha reso i costi di produzione insostenibili, portando il settore agricolo e allevatoriale allo stato attuale di precarietà, agevolata dalle speculazioni sui mercati”. Anche per il Centro Italia resta invariata, poi, l’annosa emergenza fauna selvatica, cui si è aggiunta la preoccupazione per la peste suina. "Una normativa troppo datata per riuscire ad affrontare un problema ormai fuori controllo con +111% di cinghiali in circolazione, oltre 200 milioni di danni all’agricoltura e 469 incidenti, anche mortali negli ultimi quattro anni, e lo spettro della peste suina che mesi ha fatto registrare casi allarmanti in Liguria e Piemonte. E poi i danni causati dai lupi con predazioni continue e insostenibili per il settore.

"L’agricoltura non si può fermare" ripete, quindi, Cia che con la terza mobilitazione in tre mesi chiede che si tuteli un settore estremamente strategico per il Paese.

m.p.