Al sicuro dopo le bombe di Kiev

Cecina, arrivati i familiari della fotografa Viktoria Budko. Accolto a scuola il nipote di dieci anni

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Le bombe che hanno dilaniato vite, cancellato storie, distrutto case e palazzi. I viaggi della disperazione, cammini interminabili lungo un’Ucraina devastata dalla guerra per raggiungere il primo approdo sicuro in Polonia. E poi via, una valigia fatta in fretta e furia e un’auto che ha viaggiato fino a Guardistallo per trovare un tetto tranquillo, quattro mura accoglienti e una figlia che vive in Italia da 18 anni. E’ la via Crucis della famiglia di Viktoria Budko, 38enne fotografa con studio a Cecina e con base a Guardistallo, in Italia da 18 anni: Viktoria, originaria di Kiev, ha aperto le proprie porte di casa alla mamma, alla sorella, al nipotino, alla cognata della sorella e a una ragazza data in affido a questa piccola tribù fuggita dagli orrori della guerra.

Il nipote di dieci anni, figlio della sorella, ha avviato un percorso scolastico alle elementari del paese accompagnato da un interprete speciale, il cuginetto di sette anni e mezzo, il figlio di Viktoria.

Due bimbi fino a venti giorni fa così lontani, ora così vicini: il piccolo che accompagna a scuola, grazie a una serie di permessi speciali ottenuti dall’istituto comprensivo, il cugino ucraino più grande nel suo inserimento scolastico, traducendo le lezioni dall’ucraino all’italiano. "La mia famiglia ha compiuto un viaggio infernale per arrivare in Italia – racconta Viktoria – prima mia madre, da Kiev, ha raggiunto mia sorella a Leopoli e poi la marcia, lunghissima, per raggiungere il primo centro di accoglienza in Polonia e arrivare a casa mia, a Guardistallo, dove vivo con mio figlio. Durante il giorno, la mia famiglia staziona a casa mia, ma è un’abitazione piccola e una famiglia di Vada ha dato disponibilità per la notte.

Ma la cosa più sorpendente è il grande gesto compiuto dalla scuola del paese per accogliere mio nipote, il figlio di mia sorella: il mio bambino, che ha 7 anni e mezzo e frequenta una scuola privata, sta accompagnando il cugino in classe, continuando il suo percorso scolastico, e aiutando mio nipote come traduttore. La scuola ha accolto a braccia aperte mio nipote e mio figlio come sorta di ‘intermediatore’, e ha anche messo in piedi programmi ad hoc per i due bimbi, così che mio figlio non possa perdere periodi di studio. Ma non solo – prosegue Viktoria – la scuola ha fatto sentire mio nipote a suo agio, facendolo parlare in ucraino per evitare altri choc, organizzando piccole feste per lui e anche le mamme del paese si sono mobilitate. Guardistallo è una comunità che sta dimostrando una solidarietà enorme verso la tragedia che ha colpito l’Ucraina".

E non si ferma l’azione del centro di solidarietà per l’Ucraina in via Buozzi a Cecina. Alla raccolta di aiuti stanno collaborando anche le scuole di Cecina. Bambini, corpo insegnanti e genitori della scuola elementare Collodi di Cecina Mare si sono impegnati nella raccolta di generi alimentari e medicine da mandare al popolo ucraino. Anche la 2° H e la 1° L delle scuole medie GAlilei di an Pietro in Palazzi hanno contribuito.

Ilenia Pistolesi