"Andrà tutto bene". E’ l’opera prima di Eva Giusti, una ragazza di trentasei anni livornese che ora vive in Germania, vicino a Francoforte, dova lavora come educatrice in una scuola d’infanzia nata a Livorno.
"Due settimane fa ha visto la luce il mio primo romanzo – racconta Eva Giusti – e vorrei condividere questa gioia con la mia città natale". Il romando è ambientato nel 2036 e senza citare mai la pandemia di coronavirus si svolge in un mondo in cui l’esperienza del covid ha cambiato il mondo in modo irreversibile.
In questo mondo del futuro lo Stato – riassunto in un solo articolo della costituzione: Andrà tutto bene – censura tutte le informazioni riguardanti il recente passato ed esercita un severo controllo sulla vita personale dei cittadini, limitandone le libertà fondamentali.
"A Nana –spiega l’autrice – una ragazza intelligente e dalla spiccata personalità, è proibito uscire di casa, tutte le sue interazioni sociali avvengono attraverso mezzi virtuali e non conosce il contatto umano se non quello della madre, con cui vive. Ma a un certo punto tutto cambia, in qarantotto ore di fuga serrata caratterizzata da inseguimenti, salti nel vuoto e voli intercontinentali portano Nana a scoprire la verità su suo padre, sul virus e sulle sue origini. Un romanzo con un finale a sorpresa, ma che inevitabilmente si pone nella scia di grandi classici come "1984" e "La fuga di Logan". Eva Giusti nasce a Livorno il 31 ottobre del 1984, ha una laurea in Storia Contemporanea, una specialistica in Storia e Civiltà e una in Scienze dell’Educazione. Da dieci anni è educatrice, ha vissuto e lavorato a Livorno, Torino e in Germania, dove si è stabilita definitivamente. Attualmente lavora in un ’Kindergarten’ a Robdorf. Ha seguito diversi corsi di scrittura alla Scuola Holden di Torino. "Andrà tutto bene" è la sua opera prima, è ordinabile su www.pavedizioni.it. e su tutti gli store.
L.F.