"Arvedi? Siamo a un punto di stallo"

Il segretario delal Fiom Romagnani: "Sembra che Jsw abbia presentato un prezzo di vendita elevato"

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Arvedi a Piombino? "Solo se si lavora tutti insieme per raggiungere lo stesso obiettivo".

Che Arvedi sia interessato all’acquisto dello stabilimento siderurgico di Piombino ne è certo il segretario Fiom David Romagnani, ma invita tutti a far fronte comune per sbloccare la trattativa che fino ad oggi è rimasta ‘sommersa’. Da settimane se ne parla ma non è emerso niente di ufficiale, anche se da Roma dalla politica ai sindacati, tutti sono sicuri che Arvedi sia al lavoro e che il traguardo non sia poi così lontano. "Siamo sicuramente ad un punto di stallo - conferma Romagnani - sembra che Jsw abbia presentato un prezzo di vendita elevato, così come accadde durante la new diligence per l’ingresso di Invitalia". Jindal ha acquistato lo stabilimento piombinese per 55 milioni di euro, calcolando che ne ha spesi in questi anni complessivamente 150 di milioni, si presume che la cifra che vuole spuntare sia su questo ordine i grandezza. "E proprio in questa fase dovremmo mettere in piedi un’azione comune per spingere l’ingresso di Arvedi. Perchè ad oggi, se il futuro è incerto, quello che abbiamo non ci piace. Si potrebbe ipotizzare un’azione comune gestita dal ministro dello sviluppo economico, sicuramente sarebbe più efficace se ben concordata". Poi Romagnani ricorda le possili ‘leve’ di pressione che dovrebbero essere messe in campo per velocizzare la trattativa. "La prima è la questione della commessa delle rotaie Rfi, da non dare a Jsw. Poi dobbiamo tornare a dire che sarebbe opportuno che venissero ritirate, non date, tolte le concessioni demaniali e marittime a Jindal". E l’altro aspetto che il segretario Fiom Romagnani concorda con il segretario Uilm Lorenzo Fusco, è quello di non permettere l’uscita del rottame da dentro lo stabilimento.

Ieri abbiamo pubblicato l’intervento di Fusco che annunciava che Jindal sta per firmare un accordo con un’azienda veneta per smantellare l’altoforno, con un guadagno stimato in 16 milioni di euro. "Bene se dovesse accadere - conclude Romagnani - dobbiamo essere pronti a picchettare la portineria di Ischia di Crociano per non far uscire un chilo di rottame e anche eventualmente impedirne il trasporto via mare. Dobbiamo far capire a Jindal che il sindacato non è più disposto ad assistere a questa situazione. Ma ribadisco che sarebbe opportuna e necessaria un’azione sinergica. Noi inizieremo da oggi a muoverci per lavorare in questa direzione".

Maila Papi