"Assurdo rinunciare agli investimenti"

Piombino, il comitato per il lavoro: "Invece di trattare su compensazioni si fa ricorso contro il rigassificatore"

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La città sta facendo i conti con le nuove povertà e si respinge un piano di investimenti di centinaia di milioni. Lo afferma Pablo Cinci, portavoce del gruppo ’Appello per il lavoro e lo sviluppo a piombino a Piombino’. Secondo le stime delle associazioni no profit a Piombino "sarebbero mille le persone che si rivolgono alle strutture gestite dai volontari per avere un sostentamento, allo scopo di riuscire ad arrivare alla fine del mese, un incremento che viene stimato pari al 30 %, rispetto al periodo pre-crisi". "Il quadro che emerge – osserva Cinci – non è che la triste e inevitabile conseguenza del logoramento del tessuto industriale locale, che si è verificato dopo la chiusura dell’area a caldo nel mese di aprile del 2014, portando ad una perdita netta di 1.300 posti di lavoro e alla chiusura di circa 150 imprese. Una città che ha circa il 40 % di redditi da pensione ed una componente non trascurabile di cassa integrazione, parte ormai pressoché strutturale del reddito piombinese".

"In questo quadro, ci troviamo, nostro malgrado, ad assistere ad una commedia degna del miglior Teatro dell’Assurdo. La rappresentazione in atto prevede la presentazione di un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale, promosso a spese dei cittadini per la modica cifra di 33.000 euro (che, potevano essere utilizzati per scopi più nobili), nel tentativo di impedire l’attuazione di quel memorandum, presentato dalla Regione Toscana, finalizzato a portare sul territorio di Piombino e dei comuni limitrofi (facenti parte dell’area di crisi industriale complessa) un piano di investimenti pari a circa 800 milioni di euro".