Autorizzazione ambientale alla Solvay, ex ministro indagato per abuso d’ufficio

Il caso che coinvolge Roberto Cingolani, ad di Leonardo e titolare del dicastero della Transizione ecologica nel governo Draghi

La fabbrica Solvay e le vicine "Spiagge Bianche", il cui colore è dato dagli scarti della lavorazione

La fabbrica Solvay e le vicine "Spiagge Bianche", il cui colore è dato dagli scarti della lavorazione

Rosignano Marittimo (Livorno), 21 agosto 2023 – L'amministratore delegato di Leonardo ed ex ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, è indagato dalla Procura di Roma per abuso di ufficio.

I fatti oggetto di indagine, a quanto si apprende, fanno riferimento all'Aia, l'autorizzazione integrata ambientale, concessa il 20 gennaio 2022 dal Mite, ai tempi guidato da Cingolani, allo stabilimento chimico della multinazionale belga Solvay a Rosignano Marittimo, in provincia di Livorno.

L'inchiesta prende spunto da un esposto presentato il 21 giugno 2022 dal finanziere Giuseppe Bivona, che con la sua società di consulenza Bluebell Partners, aveva preso di mira lo stabilimento della Solvay per via dello sversamento in mare dei residui della lavorazione della soda, accusando la multinazionale belga di mettere a rischio l'ambiente. Del procedimento, in cui Bivona risulta parte offesa, si occupa il Tribunale dei ministri.

Nel suo esposto, firmato anche dall'allora senatore del M5s Elio Lannutti, Bluebell contestava a Cingolani di aver concesso l'Aia sullo stabilimento di Rosignano con cinque anni di anticipo rispetto alla scadenza naturale dell'autorizzazione precedente, non tenendo in debito conto i rischi ambientali e di mancato rispetto delle normative legati alle attività di Solvay e nonostante per «stessa ammissione» del ministero «fossero ancora in corso 'ulteriori verifichè sulle questioni ambientali di 'più ampio respirò».

In più all'ex ministro veniva imputato un conflitto di interessi legato al fatto di aver siglato, da responsabile della ricerca e innovazione di Leonardo, appena prima del suo ingresso nel governo Draghi, un accordo proprio con Solvay, con cui era dunque «in rapporti di affari».

Ai tempi Cingolani si era difeso dagli attacchi sottolineando come fosse «obbligatorio» procedere alla revisione dell'Aia, «disposta dal precedente governo nel marzo 2018» e come la stessa, concessa nel gennaio 2022, avesse ricevuto il parere favorevole di tutti gli enti coinvolti.

Mentre il conflitto di interessi veniva bollato come inesistente alla luce del fatto che quello tra Leonardo e Solvay era «un programma di ricerca e sviluppo non commerciale» che non implicava «alcun finanziamento fra le parti».

Agli scarichi in mare dello stabilimento di Rosignano è dovuta la colorazione artificiale del litorale circostante, che assume una tonalità caraibica e al quale è stato dato il soprannome di Spiagge Bianche.