"Bagni ’neutri’ al liceo per essere inclusivi"

La decisione della preside del Niccolini Palli Teresa Cini: "Abbiamo già la ’Carriera alias’ con il nome che sostituisce quello anagrafico"

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All’Istituto superiore Niccolini Palli nei bagni degli alunni non ci saranno più distinzioni di genere. Con delibera del Collegio dei docenti e del Consiglio di Istituto del 16 settembre, è stata presa la decisione di istituire due toilette ’neutre’ all’interno dei bagni riservati agli alunni sia nella sede centrale di via Ernesto Rossi, sia in quella di via Maggi.

La dirigente scolastica Teresa Cini ci spiega la ragione di questa iniziativa (che ha fortemente voluto) che fa da apri-pista a Livorno. "Non siamo nuovi a certe esperienze – premette la Cini – perché la nostra scuola ha già adottato nell’anno scolastico 2021-22 il Regolamento ’Carriera alias’". Si tratta di un profilo burocratico, alternativo e temporaneo, riservato agli studenti transgender che consente all’alunno o all’alunna di scuola superiore di scegliere un nome che sostituisce il nome anagrafico, quello scritto nei documenti ufficiali e dato alla nascita in base al sesso biologico.

Questa procedura non ha però alcun valore legale all’esterno della scuola. Nelle scuole superiori il nome richiesto con la procedura ’Carriera alias’ viene usato nei quadri dove vengono esposti i voti, sul libretto delle presenze e anche nel registro elettronico.

Ora al Niccolini Palli si va oltre. "Ci sono sembrati maturi i tempi per dotare le sedi di via Ernesto Rossi e di via Maggi anche di ’bagni neutri’ senza indicare il genere degli utenti, perciò possono usufruirne sia maschi sia femmine. La porta di queste toilette si distingue dalle altre perché ha una targa con scritto solo ’bagno’ e sotto c’è un arcobaleno. Ha realizzato il logo un ragazzo della scuola".

La professoressa Cini precisa: "Come si sta facendo di tutto per eliminare ogni barriera architettonica nelle scuole, allo stesso modo la scuola deve essere inclusiva verso tutti gli alunni anche quelli che vivono in modo conflittuale, o non armonico il sesso percepito e quello che viene loro assegnato all’atto della nascita. Queste percezione nelle giovani generazioni è sempre più precoce perché la riscontriamo anche negli alunni delle scuole dell’obbligo".

Monica Dolciotti