"Bimbi e il nodo dei sintomi lievi Ma noi rispettiamo le direttive"

Migration

Cresce il numero delle mamme che hanno aderito al gruppo Facebook ‘Basta tamponi ai bambini’ (ieri erano già 4266) per chiedere procedure indolore per sottoporre al test covid i figli con sintomi, anche lievi, per i quali sono costretti a stare a casa fino a 10 giorni. Interviene il dottor Paolo Biasci (in foto), pediatra livornese e presidente nazionale Federazione Italiana Medici Pediatri.

Le mamme sono arrabbiate perché basta un raffreddore e sono costrette a tenere i bimbi a casa con obbligo di tampone covid.

"Siamo tutti sulla stessa barca. Scuola, pediatri e genitori devono garantire il funzionamento in sicurezza delle scuole. Certo i così detti sintomi minori rappresentano un problema. Tra questi rientrano quelli delle infezioni pediatriche che sono identici a quelli del coronavirus: febbre, tosse, gastroenterite. Qui entra in gioco il pediatra che ha la responsabilità di firmare l’attestato per il rientro solo con esito negativo del tampone".

Nelle scuole al minimo mal di pancia chiamano i genitori perché si riprendano i figli.

"Comprendo il bisogno di prudenza, ma non si può esagerare per uno starnuto o un mal di pancia ben diverso da una gastroenterite provocata dal covid. Sarebbe meglio se presidi, insegnanti e genitori si rivolgessero a noi pediatri che siamo ben disposti a incontrarli e a rispondere alle loro domande, ma nessuno ci ha chiamati".

I genitori contestano i lunghi tempi di attesa: possono passare anche dieci giorni dall’insorgenza dei sintomi fino al tampone e al risultato.

"Il vero problema da risolvere è di tipo organizzativo. Tutti sapevano che riaprendo le scuole le assenze degli alunni sarebbero aumentate. Sembra che la Usl si stia organizzando per effettuare tamponi anche di sabato e domenica. Servono tamponi rapidi anche fuori ospedale".

I genitori ritengono che il tampone sia traumatico e doloroso per i bambini più piccoli e invocano i test salivari.

"Ad oggi l’unico sistema valido e riconosciuto è quello del tampone".

Alcune mamme sostengono che i pediatri di libera professione visitano i bambini anche senza il risultato del tampone. "I pediatri convenzionati con il servizio sanitario pubblico devono seguire la procedura solo dopo il risultato, se negativo, si passa alla visita. Poi c’è un elenco di laboratori di analisi privati per far processare i tamponi convenzionati con il sistema sanitario pubblico. Devono inviare i risultati dei tamponi sulla piattaforma regionale SISPC che solo i medici pediatri convenzionati con il SSN posso consultare".

Monica Dolciotti

Hai già un abbonamento?
Questo articolo è riservato agli abbonati

Accedi senza limiti a tutti i contenuti di iltelegrafolivorno.it e dei siti collegati.Naviga senza pubblicità!

ABBONAMENTO SETTIMANALE

2,30 € 0,79 € a settimanaper le prime 24 settimane. Addebito ogni 28 giorni.
Nessun vincolo di durata. Disdici quando vuoi
mese
anno