"Borgo di Magrignano, il Comune dovrà pagare oltre 900mila euro"

Livorno, Ghiozzi e Perini della Lega annunciano battaglia: "Ecco cosa è successo. Siamo pronti a portare tutto alla Procura"

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Il Comune è stato citato in giudizio il 12 novembre 2021 dai soggetti espropriati dei terreni sui quali sono state realizzate alcune delle opere di urbanizzazione per la lottizzazione denominata Salviano 2 (o Borgo di Magrignano), i cui soggetti attuatori ed esecutori delle urbanizzazioni erano nel 2009: il Consorzio Cooperative Edilizie Edilporto e la Cooperativa Edilizia Carducci S.c.a.r.l. Edilporto e Carducci. "I proprietari dei terreni espropriati – spiegano il consigliere Alessandro Perini della Lega, affiancato dal capogruppo Carlo Ghiozzi – dove è stata realizzata la cassa di espansione di Salviano, hanno citato in giudizio il Comune perché reclamano un adeguato indennizzo, già fissato in 957.450 euro nel 2010 da una terna di tecnici, nominati per la determinazione definitiva dell’indennità di esproprio. Si arrivò a questo perché gli espropriati contestatorono le disposizioni del Comune n.1506 e n.1507 del 21 aprile 2009 con le quali l’indennità di epropriazione fu fissata a 404.503,80 euro". "Il Comune procedette così al deposito all’Ufficio provinciale del tesoro di Livorno – sezione Cassa Depositi e Prestiti di 404.503,80 euro – va avanti Perini - Fu poi nominato il Collegio dei tecnici, uno dei quali era Marco Nencioni, ex responsabile dell’Ufficio tecnico patrimoniale del Comune, arrestato il 12 marzo 2021 per corruzione e abuso di ufficio. Il Collegio dei tecnici decise che l’indennità doveva essere di 957.450 euro. Nel frattempo il Comune emanò il decreto di esproprio (3 dicembre 2010) e notificò agli espropriati l’atto di citazione in Corte di Appello di Firenze per l’opposizione alla stima rivalutata in 957.450. L’opposizione fu avanzata dal Consorzio Edilporto e della Cooperativa Carducci che avrebbero dovuto pagare le indennità di esproprio come concordato con il Comune mediante apposita convenzione". Nencioni dal 2017 al 2019, secondo la Procura avrebbero messo con i suoi complici un sistema illegale all’interno dell’ufficio patrimonio del Comune, intessendo una rete di rapporti con operatori e imprenditori dell’ambito immobiliare traendone profitti illeciti.

Sempre Perini: "La Corte di Appello di Firenze il 14 giugno 2016 ha dichiarato interrotto il giudizio di opposizione alla stima dei beni espropriati a causa del fallimento della Coop Carducci e il 14 febbraio 2017 ha dichiato estinto il giudizio". Questo significa per Perini e Ghiozzi che "il Comune ora dovrà pagare tutti i 957.450, dei quali ha già versato agli interessati solo 404.503,80 euro. Infatti questi ultimi il 27 marzo 2017 hanno diffidato il Comune a saldare il conto è lo hanno citato in giudizio. Il Comune si è costituito in giudizio attraverso l’Avvocatura civica". Concludono: "A nostro parere il Comune avrebbe fatto meglio a pagare perché l’indennità di esproprio stabilita a suo tempo dal Collegio tecnico è quella definitiva". Annuncia infine Perini: "Una interrogazione e una mozione per invitare il Comune a pagare la somma dovuta. E non appena avremo tutti gli atti li porteremo nella commissione anti-corruzione presieduta da Ghiozzi. Valuteremo poi se rivolgerci alla Procura".

Monica Dolciotti

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