Isola d'Elba, la chiesa del carcere è aperta a tutti. Anche per sposarsi

I cittadini potranno partecipare alle celebrazioni insieme ai detenuti del carcere di Porto Azzurro

Il direttore Francesco D’Anselmo

Il direttore Francesco D’Anselmo

Porto Azzurro (Isola d'Elba), 19 gennaio 2020 - Sono ripresi a pieno ritmo, dopo le soste forzate per il maltempo, i lavori di ristrutturazione della seicentesca chiesa di san Giacomo, situata nell’omonimo forte che ospita il carcere. Chiesa che, il direttore del penitenziario Francesco D’Anselmo intende riaprire all’esterno facendola tornare un importante punto di riferimento per Porto Azzurro ed i suoi abitanti.

"La chiesa – dice D’Anselmo – appartiene al paese ed è parte integrante di esso. Oltre a celebrarvi i matrimoni con l’offerta di un ‘pacchetto’ comprensivo del ‘catering’ a cura dei detenuti - spiega D’Anselmo - vogliamo riprendere la vecchia tradizione della messa domenicale alla quale, insieme ai reclusi, può assistere la popolazione. Per rafforzare il legame tra carcere e territorio, d’accordo con il sindaco Papi, intendiamo inoltre far ripartire dal Forte la processione in occasione della festa patronale di san Giacomo".

Il maltempo farà slittare di alcune settimane la conclusione dei lavori per i quali è stata prevista una spesa di circa 250 mila euro coperta per il 70% con una donazione dalla fondazione ‘Terzo Pilastro’ di Roma e per il 30% dall’amministrazione penitenziaria. "Il rifacimento del tetto – aggiunge il direttore D’Anselmo – è stato quasi completato. Si passerà agli intonaci esterni per poi iniziare i lavori nella parte interna. Contiamo di inaugurare la chiesa entro fine giugno".