“Covid, diffusione sottostimata: bolle di isolamento nei reparti”

Livorno, il primario Sani: “Il vero problema è quello dei pazienti fragili immunodepressi con malattie ematologiche”

Il primario Sani

Il primario Sani

Livorno, 18 ottobre 2023 – «La situazione Covid rispetto al passato oggi è migliore, grazie al fatto che la maggioranza della popolazione ha fatto più vaccini e tanti hanno anche avuto la malattia, perciò il virus incontro soggetti che hanno già sviluppato gli anticorpi per difendersi" ne è convinto il dottor Spartaco Sani, direttore di malattie infettive all’ospedale di Livorno.

Bisogna temere le varianti?

"Per ora, se non vengono fuori varianti particolarmente aggressive, la situazione è abbastanza tranquilla. Tutte le ultime varianti in realtà non hanno prodotto infezioni gravi e la pressione sugli ospedali non è significativa".

Ma il virus ora circola parecchio...

"La maggior parte delle persone con sintomi non fa il tampone, o se lo fa utilizza quello acquistato in farmacia e se il risultato è positivo non lo comunica e di conseguenza non viene registrato. Ci sono inoltre tanti asintomatici. Insomma la diffusione del virus per queste serie di circostante, è sottostimata".

Negli ospedali ci sono pazienti con la malattia covid sotto forma di grave insufficienza respiratoria?

"I casi oggi sono più sporadici e interessano chi non si è vaccinato, o chi è molto fragile e il vaccino non ha funzionato granché. In quest’ultima categoria abbiamo quattro pazienti ricoverati per il covid, ma che hanno a monte malattie ematologiche di tipo oncologico, perciò immunodepressi, che devono essere trattati in modo tale da poter riprendere prima possibile le terapie antitumorali. Questa è una situazione sulla quale bisogna porre la massima attenzione".

Capita che arrivino in ospedale pazienti per i motivi più disparati e facendo il tampone all’ingresso risultano positivi al covid del quale erano ignari?

"Capita eccome. Questo è un problema all’interno dell’ospedale, dove occorre mantenere le precauzioni come mascherina e isolamento per chi è positivo. Necessitano ’bolle di isolamento’ nei singoli reparti".

Le vaccinazioni covid a che punto sono?

"In America hanno consigliato la vaccinazione a tutti e mi sembra la prassi migliore, in Italia solo per over 60 e pazienti fragili. I familiari dei fragili devono usare le massime precauzioni. Il vaccino è consigliato perché protegge dagli effetti deleteri del virus, non dal contagio. Se oggi la situazione è migliorata lo dobbiamo ai vaccini".

Abbiamo abbassato tutti la guardia...

"Consiglio prudenza e attenzione ai soggetti giovani e sani e ai fragili che invito ad essere più vigili degli altri. Il vero problema lo ripeto, è quello dei pazienti fragili immunodepressi con malattie ematologiche che difficilmente si liberano dal covid".

di Monica Dolciotti