Livorno, detenuto tenta la fuga. Spari in aria per fermarlo

Il sindacato Sappe denuncia l'episodio: il tentativo di evasione del detenuto è stato sventato

Polizia penitenziaria

Polizia penitenziaria

Livorno, 20 settembre 2022 - Scene da far west a Livorno, dove nel pomeriggio è stato sventato un tentativo di evasione di un detenuto che ha provato a sfuggire agli agenti penitenziari dopo un'udienza davanti al giudice di pace. Il sindacato Sappe, che riferisce l'episodio, ha ricostruito che il detenuto, un bulgaro ristretto al carcere di Bologna, ha tentato di evadere mentre stava per salire sul furgone cellulare "ma l'attenta vigilanza della polizia penitenziaria ha scongiurato il compimento del grave evento critico e, dopo un breve inseguimento durante il quale gli agenti hanno sparato un colpo di pistola in aria, l'uomo è stato immediatamente catturato".

Il Sappe esprime "apprezzamento alla polizia penitenziaria, vigile ed attenta". Donato Capece, segretario generale della sigla, ha elogiato i poliziotti: "È solamente grazie a loro se è stato possibile sventare la clamorosa fuga - afferma in una nota -. La pronta reazione e il tempestivo intervento degli uomini della polizia penitenziaria di scorta hanno infatti permesso di sventare il grave evento. Dopo un breve inseguimento, il fuggitivo è stato catturato: i nostri agenti non hanno esitato a mettere a rischio la propria vita per fermare il fuggitivo, anche trovandosi costretti a sparare un colpo in aria. Una cosa grave, che poteva creare ulteriori seri problemi alla sicurezza e all'incolumità dei poliziotti, dei detenuti e dei cittadini che in quel momento si trovavano nei pressi del tribunale civile. Ma la grave vicenda porta alla luce le priorità della sicurezza (spesso trascurate) con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria".

Capece denuncia "una volta di più le quotidiane difficoltà operative con cui si confrontano quotidianamente le unità di Polizia Penitenziaria in servizio nei Nuclei Traduzioni e Piantonamenti dei penitenziari: agenti che sono sotto organico, non retribuiti degnamente, con poca formazione e aggiornamento professionale, impiegati in servizi quotidiani ben oltre le nove ore di servizio, con mezzi di trasporto spessissimo inidonei a circolare".