Donna salvata grazie al trapianto. Lachi: "Grande lavoro di squadra"

Su segnalazione del primario Casalis, il team di Bologna ha potuto arrivare a Piombino e portare a termine l’intervento

La dottoressa Sonia Lachi

La dottoressa Sonia Lachi

Piombino, 13 maggio 2020 - Salvata una donna di sessant’anni grazie alla collaborazione tra l’ospedale di Piombino e l’Azienda ospedaliero-universitaria Sant.Orsola Malpighi di Bologna. L’ospedale Villamarina ha reso possibile, nella notte di sabato scorso il trapianto d’organo di un paziente portatore di una insufficienza d’organo ormai in fase terminale. Grazie alla a tempestiva segnalazione del potenziale donatore da parte della Terapia Intensiva piombinese diretta da Michele Casalis, il coordinamento locale ospedaliero, ha avviato la procedura di valutazione d’idoneità in sinergia con il centro regionale di riferimento ed il centro nazionale trapianti.

L’équipe chirurgica del centro trapianti dell’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’ Orsola Malpighi di Bologna ha raggiunto il blocco operatorio dell’ospedale Villamarina per procedere al prelievo degli organi addominali. Il complesso percorso assistenziale è stato condiviso con la famiglia del donatore che non ha esitato a dichiarare la propria volontà favorevole al prelievo. "Questi risultati – spiega Sonia Lachi, coordinatore locale per le attività di procurement dei donatori all’ospedale di Piombino – sono prima di tutto frutto del senso etico dei nostri cittadini e delle loro famiglie. Ritengo doveroso esprimere uno speciale ringraziamento alla famiglia del donatore che ha condiviso questo ambizioso percorso assistenziale contribuendo a restituire una nuova prospettiva di vita ad una paziente, per il quale il trapianto rappresentava l’unica opzione terapeutica rimasta. Doveroso fare uno speciale ringraziamento a chi ha voluto e saputo esprimere un così alto senso di solidarietà umana, ma è altrettanto giusto ricordare il ruolo dei professionisti impegnati nel percorso ed in particolare i medici e gli infermieri della terapia intensiva, del blocco operatorio, della sezione di neurologia, della radiologia e del coordinamento locale ospedaliero, che come sempre hanno dimostrato la loro sensibilità alla terapia trapiantologica". m.p.