Due indagati per la morte di Erika Lucchesi

Chiusa l’inchiesta per il decesso avvenuto nell’ottobre scorso. Sotto accusa il presunto pusher e un amico della ragazza.

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Sono due gli indagati per la morte di Erika Lucchesi, 19enne livornese, deceduta all’alba del 20 ottobre di un anno fa vcino Empoli, nei locali della discoteca, quella notte tornata agli anni Novanta e al nome Jaiss. La procura di Firenze ha chiuso l’inchiesta: l’avviso di conclusione indagini è stato recapitato, nei giorni scorsi, al 28enne tunisino, detenuto in carcere dopo essere stato arrestato lo scorso luglio con l’accusa di aver venduto alla 19enne almeno quattro pasticche di ectasy, e a uno degli amici della ragazza, anche lui livornese, il quale avrebbe acquistato le pasticche poi ingerite anche dalla giovane.

Sono accusati in concorso di morte in conseguenza di altro delitto e spaccio di sostanze stupefacenti. E’ ancora al vaglio degli inquirenti l’eventuale coinvolgimento nella vicenda della legale rappresentante della società gestore della discoteca, la cui posizione è stata stralciata. In base a quanto ricostruito dalle indagini, coordinate dal sostituto procuratore Fabio Di Vizio ed eseguite dai carabinieri, la 19enne, la sera del 19 ottobre, era arrivata da Livorno con alcuni amici. Giovani in cerca di una serata di svago fatta di musica, incontro, divertimento. Una volta nel tempio della musica techno, alle 21.54, Erika Lucchesi fermò il tempo con uno scatto condiviso poi sul suo profilo Instagram: una fotografia in cui indossava top e pantaloni neri e aveva scarpe con la zeppa, alla moda. L’ultima affidata alla rete da quella ragazza per la quale, stando alle indagini svolte dagli investigatori, lo sballo è risultato fatale.

Appena poche ore dopo, morì in quella stessa discoteca dopo aver accusato un malore provocato dall’assunzione della droga, acquistata a quanto ricostruito dagli uomini dell’Arma proprio all’interno del locale. Erano le 4.10. Inutili i soccorsi scattati nel cuore della notte, mentre ancora la musica animava la pista. Inutile l’intervento del personale del 118 inviato dalla centrale operativa del 118 Empoli Pistoia. Il pusher, che si trovava ancora nella discoteca, venuto a conoscenza della tragedia, avrebbe regalato le pasticche che gli erano rimaste agli altri avventori, in modo da uscire senza lo stupefacente e da evitare così problemi in caso di controlli da parte dei carabinieri intervenuti sul posto, mentre gli amici della ragazza piombavano nella disperazione.

Le indagini dei carabinieri scattarono immediate a trecentosessanta gradi, fra soggetti da ascoltare, a partire dalla stessa comitiva in arrivo da Livorno, e filmati della videosorveglianza da acquisire. In primis, quelli registrati dalle telecamere interne della discoteca. Proprio gli amici della giovane raccontarono dell’acquisto di ecstasy e fornirono indicazioni sullo spacciatore, in Italia senza fissa dimora, noto sulla piazza livornese e alle forze dell’ordine con altri due alias. Per mesi introvabile, a luglio è stato arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia in carcere firmata dal giudice per le indagini preliminari di Firenze.

R.E.

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