"Esame di maturità, così non va"

Livorno, gli studenti dicono no al ritorno al passato: "Ci sono stati due anni di dad, non si può far finta di hulla"

Esame di maturità (Foto di repertorio)

Esame di maturità (Foto di repertorio)

Livorno, 3 febbraio 2022 - "In questi due anni di covid non è stato possibile fare lezione regolarmente in aula. Per questo non si può pensare di ripristinare un esame di maturità come si svolgeva in passato. Non si può far finta che non sia successo nulla". 

Pietro Gentili, presidente della Consulta Provinciale degli Studenti di Livorno, si fa portavoce dello stato d’animo delle centinaia di sudenti di Livorno e provincia che quest’anno saranno chiamati a sostenere l’esame di maturità. Un passaggio importante, forse l’esame per antonomasia, che rimane scolpito nei ricordi e che segna un passaggio spesso decisivo. La Consulta ha organizzato un sonmdaggio a cui hanno partecipato 700 studenti di Livorno, Rosignano, Cecina Piombino e Portoferraio. Il 93% dei ragazzi ritiene che le nuove modalità di esame siano ’irricevibili’. Il 91% poi è contrario al ripristino della seconda prova. 

«Non si tratta di sfuggire alle nostre responsabilità – spiega Pietro Gentili – è chiaro che ogni studente deve lavorare sodo per prepararsi al meglio all’esame. Ma semplicemente riteniamo che non si possa essere valutati con un metodo che presuppone un certo tipo di preparazione. Siccome in questi due anni di pandemia non si è potuto lavorare in presenza, è assurdo pensare che si possa sostenere un esame come si faceva in passato. Nel 2020 ci sono stati mesi di stop e una didattica a distanza sperimentale. Nel 2021 la dad è stata più strutturata, ma comunque di lezioni normali in classe se ne sono fatte ben poche. Quest’anno, grazie ai vaccini, le presenze in aula sono aumentate, a in ogni caso nella preparazione dei ragazzi ci sono stati due anni scolastici con gravi mancanze e non si può far ricadere tutto questo su chi a giugno farà l’esame di maturità". E poi c’è la questione del voto. "Non è possibile ripristinare il vecchio metodo e cioè che nella valutazone finale il 40% sia determinato dal rendimento scolastico negli ultimi anni e il 60% dalla prova d’esame. Noi pensiamo sia giusto il contrario, cioè dare più peso alla valutazione in un arco di tempo più lungo". 

Soluzioni? "Noi proponiamo una revisione adattando l’esame alla preparazione effettiva degli studenti. La richiesta arriva dalla provincia di Livorno, ma anche dalle altre province toscane. Ci coordineremo ed esprimeremo le nostre idee a livello nazionale, con una precisa richiesta al ministero dell’istruzione". 

Luca Filippi