Gasperini choc: “Ridateci il patriarcato”: polemiche per il post sui social del leghista

Attacco al ‘68 e alla legge sull’aborto. “Il problema sono i maschi deboli e il relativismo etico». L’assessora regionale Nardini: “Quelle frasi sono un delirio”

Lorenzo Gasperini (foto tratta dal suo profilo Facebook)

Lorenzo Gasperini (foto tratta dal suo profilo Facebook)

Livorno, 23 novembre 2023 – Hanno suscitato polemiche le frasi contenuti nei post pubblicati sui social da Lorenzo Gasperini, ex consigliere della Lega a Cecina ( Livorno), coordinatore provinciale Lega Giovani e vice coordinatore regionale Anci Giovani Toscana

Un post in cui sostiene che «il '68 e i sessantottardi sono i responsabili morali e culturalmente più prossimi dell'ondata di violenza sulle donne dei nostri tempi» che «bambini innocenti vengono stroncati nel sangue con l'aborto: lo accettiamo dal 1978 e ci stupiamo che oggi per i giovani la violenza sia un normale correlato del piacere, una propaggine del diritto». Per concludere: «Bruciate il femminismo, il nichilismo, il '68 e ridateci il patriarcato, ora!».

In un altro post pubblicato oggi, Gasperini aggiunge che «il problema non è il patriarcato, il problema sono al contrario i maschi deboli e il relativismo etico».

Dichiarazioni che hanno scatenato le reazioni politiche. Per Diego Blasi, portavoce del Pd Toscana, l'esponente leghista «deve vergognarsi delle proprie affermazioni: sostenere che la strage a cui assistiamo sia colpa delle libertà acquisite dalle donne fa rabbrividire. Il patriarcato non è la causa ma è il problema». Per l'assessore toscano all'istruzione e lavoro, Alessandra Nardini le parole di Gasperini «sono un vero e proprio delirio». «Invocare il ritorno del patriarcato - aggiunge Nardini - come se poi fosse mai stato sconfitto davvero, come soluzione alle violenze contro le donne e ai femminicidi è semplicemente aberrante. Come aberrante è mettere sullo stesso piano il diritto delle donne all'autodeterminazione, ad interrompere una gravidanza, e la violenza di genere».