Gio Batta, i colori di una vita Omaggio al teatro Goldoni

Il 5 novembre alle 21 il docufilm di Damiani, poi il monologo di Crestacci. Si parlerà dell’artista apprezzato nel mondo e di un padre di dieci figli

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Gio Batta Lepori I colori di una vita è il titolo della serata dedicata all’artista livornese a venti anni dalla sua scomparsa. Appuntamento dabato 5 novembre alle 21 al Teatro Goldoni con il docufilm Amasi Damiani sul pittore poeta Gio Batta poi il monologo di Michele Crestacci. Dalle 18 sarà possibile ammirare alcune opere di Lepori per conoscere meglio la sua pittura e la sua particolare storia. Nasce a Livorno il 21 dicembre 1911 nell’antico quartiere di San Jacopo. Già alla scuola elementare manifesta una non comune capacità� di esprimere il suo mondo interiore, che fanno dire al suo maestro che diventerà uno scrittore. Ma Lepori rivela anche una naturale attitudine per la pittura. Nella sua giovinezza esplica vari mestieri, anche perchè� la famiglia guarda con un certo scetticismo la sua passione per la pittura, ma nel 1946, sostenuto dalla moglie, fa la scelta coraggiosa di vivere la libera professione di pittore. Nello stesso anno la prima mostra personale nella città natale conferma che non gli mancano gli strumenti per continuare sulla strada intrapresa; gli artisti labronici, i critici d’arte, il pubblico, accolgono con favore il giovane pittore e intravedono per lui un futuro ricco di successi e di affermazioni.

Aspettative che si realizzano nelle numerose esposizioni personali e collettive che tiene in varie città� italiane e straniere. Il 1953 costituisce una tappa fondamentale per la carriera del pittore: la mostra personale a Roma presso l’Associazione della Stampa a Palazzo Marignoli. La mostra del 1961 coincide con le nozze d’argento del pittore: tappa significativa della sua vita familiare arricchita da 10 figli. Muore a Livorno il 6 ottobre 2002.