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Il comitato No Cubone scrive al sindaco: “Gli impianti sportivi? Facciamoli nell’area dell’ex Labrogarden”

Lettera-appello a Salvetti: “Spostare il progetto su quei terreni è la scelta ottimale”

Una manifestazione del comitato "No Cubone" (Foto Novi)

Una manifestazione del comitato "No Cubone" (Foto Novi)

Livorno, 2 aprile 2023 – Il comitato “No Cubone” torna a farsi sentire. E lo fa con una proposta, scritta in una lettera inviata al sindaco Salvetti e che noi riportiamo qui a seguire. 

“Caro Sindaco, prima di tutto la vogliamo ringraziare pubblicamente della disponibilità, per avere ricevuto, sullo stesso tema, una delegazione di cittadini per 2 volte – si legge –. La prima volta siamo venuti come Quartieri Eco Solidali Vivi Leccia & Scopaia e, la seconda volta, dopo aver appreso le misure e l’ubicazione degli impianti sportivi che l’amministrazione vuole realizzare in via san Marino, come comitato No Cubone”.

"All’incontro del 30 marzo – prosegue la lettera – , per salvaguardare l’area verde di via San Marino, le abbiamo portato varie alternative di terreni già cementificati dove poter costruire gli impianti sportivi e ci avete dato le motivazioni per cui queste alternative potrebbero non essere valide, tranne che per i terreni dove anni fa c’erano le serre della Labrogarden, da via del Crocino fino a via del Levante, uno spazio di circa 22.000 metri quadrati che al momento è cementificato, veramente abbandonato a se stesso. Purtroppo c’è chi ne approfitta per buttarci spazzatura ed è diventato una vera e propria discarica a cielo aperto”.

“Possibili alternative”

"Ecco, per quella zona ci avete detto che non costruirvi impianti sportivi è una scelta politica – continua la lettera del comitato No Cubone – . Sindaco, come lei ha ben espresso anche in altre occasioni, amministrare vuol dire avere una strategia, fare delle scelte e poi avere la sensibilità di quello che succede intorno, valutare le soluzioni che possono esserci per evitare delle scelte che complichino la vita ai cittadini. Ha detto anche che amministrare non è prendere una strada e andare avanti in quella direzione, ma mettersi in discussione e verificare possibili alternative alla proposta iniziale e fare comparazioni per la soluzione ottimale”.

"Siamo a chiederle di applicare i concetti da lei ben espressi – è scritto ancora nella lettera –. Gli impianti sportivi in via San Marino deturperebbero un’area verde che produce molti benefici ecosistemici ai cittadini e al suo posto avremmo un impianto sportivo al chiuso, penalizzante per la mobilità e la sicurezza del quartiere. I cittadini della Scopaia vogliono che le aree a verde restino tali, magari attrezzate per essere frequentate gratuitamente da bambini, ragazzi, adulti e anziani, con percorsi di trekking o per biciclete dove i bambini possano imparare a pedalare senza pericoli, con piccoli impianti per il potenziamento muscolare o il defaticamento dopo una corsa, con tavoli per giocare a ping-pong, a scacchi o a dama, con un piccolo pallaio per le bocce e tanti, tantissimi alberi: in una parola un bosco urbano”.

“La nostra proposta”

Il comitato prosegue: "L’area verde di via San Marino, inoltre, anche per la presenza del vicino parco di villa Corridi e delle aree agricole e seminaturali circostanti risulta incastonata in quello che potrebbe essere considerato un vero e proprio corridoio ecologico tra la città e i monti livornesi. Sogniamo? No! Tutto questo è fattibile con un po’ di buona volontà senza finanziamenti da 3,5 milioni di euro e senza cemento. L’area ex Labrogargen, invece deve essere convertita al più presto e quale occasione migliore se non con un finanziamento per costruire impianti sportivi?”.

La lettera del comitato conclude: “Abbiamo ben accettato la visione dell’assessora Viviani che non vuole costruire nell’area cosiddetta “cittadella dello Sport” dove ci sono già altri palazzetti per non accentrare tutto in quella zona e, invece, immergere le nuove strutture nel verde. Quale visione migliore di un terreno immenso come l’area ex-Labrogarden, riqualificata con impianti sportivi immersi in un parco verde? Lo spostamento del progetto “Cittadella dello Sport” su quei terreni, dopo esserci messi in discussione e verificato le possibili alternative alla proposta iniziale è veramente la scelta ottimale”.