Jsw, iniziati i lavori alla gru crollata

Piombino, incontro sindacati-azienda. E sulla cassa integrazione cambiano le norme: cosa c’è da sapere

Acciaierie, incontro tra sindacati e azienda dopo il crollo dela gru in stabilimento. Il segretario della Uilm Lorenzo Fusco fa una sintesi dell’incontro che i sindacati hanno avuto con Jsw ieri mattina. Partiamo dai lavori sulla gru nel reparto del treno rotaie, che nei giorni scorsi ha ceduto sotto le forti raffiche di vento. "Sono partiti i lavori per il ripristino. Il 14 marzo ci hanno detto che dovrebbero concludersi e lo stesso giorno dovrebbe ripartire il laminatoio. La ditta ha iniziato ad eseguire i lavori di rafforzamento sia nella parte bassa che in quella alta della gru. Stando al cronoprogramma che seguiremo con attenzione, dovrebbero terminare il 14 marzo. È positivo che il progetto esecutivo sia già partito, se i tempi saranno confermati ancora meglio". Durante l’incontro ha chiesto una pratica operativa più adeguata. "Ho chiesto una pratica operativa quando ci troviamo davanti a situazioni di emergenza, ad eventi straordinari, come un’allerta meteo. Quindi vorrei che fosse stabilito come procedere per la messa in sicurezza. Ricordando che comunque sia quando c’è un’allerta meteo nessun lavoratore sale sulla gru, già oggi". I treni di laminazione ripartiranno a giorni, ma cosa preoccupa il sindacato in questa fase di stallo? "Preoccupa questa attesa. Oggi (ieri, ndr) sul Sole24 a domanda diretta ad Arvedi sulle voci che parlano dell’acquisto dello stabilimento di Piombino, la risposta è stata ‘preferisco non parlare’. Quindi non lo nega. Ma proprio per questo ci troviamo davanti ad un apparato politico che sembra in attesa degli eventi, mentre sarebbe auspicabile che la politica prendesse in mano la vertenza. Ogni giorno che passa siamo sempre più deboli. Intanto attendiamo la convocazione dal Prefetto". E sulla questione della nuova normativa sulla casa integrazione? "C’è uno stop all’integrazione del reddito per chi è in Cig. Lo prevede la nuova riforma degli ammortizzatori sociali. Il rischio è che il prossimo anno, in assenza di comunicazione all’azienda, davanti a due Cud, il lavoratori si trovi costretto a restituire la cassaintegrazione". Il segretario della Uilm Lorenzo Fusco spiega: "A seguito della modifica il lavoratore beneficiario della Cig, che fino ad ora integrava con massimo otto ore settimanali, adesso, se il lavoro subordinato è superiore a sei mesi, non ha più titolo alla cassa integrazione per le giornata di lavoro effettuate, e se il lavoratore in Cig svolge un lavoro di durata pari o inferiore a sei mesi, la cassa integrazione resta sospesa per la durata del lavoro. Ma se un lavoratore non è a conoscenza della nuova normativa, il rischio è che nella prossima denuncia dei redditi questi soldi vengano richiesti. Quindi l’invito è a rivolgersi alle Rsu".

Maila Papi

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