Jsw, ritardi inaccettabili: ora la svolta

Piombino, il sindaco Ferrari e l’assessore Nigro preoccupati per la situazione delle Acciaierie

Migration

"Ancora ritardi inaccettabili: Piombino ha bisogno di una svolta decisiva". Il sindaco Francesco Ferrari e l’assessore Sabrina Nigro intervengono dopo la notizia che abbiamo pubblicato ieri, su un eventuale ritardo della procedura di ingresso di Invitalia in Jsw, annunciato dalla viceministro Alessandra Todde. Procedura che doveva essere terminata il 30 novembre. "A settembre, durante il Consiglio monotematico sull’industria tenutosi al Metropolitan, la viceministro ci assicurò la convocazione di un tavolo intersettoriale entro un mese. Convocazione arrivata con molto ritardo rispetto a quanto promesso e senza la presenza del Ministero dell’Ambiente e ora, a pochi giorni dalla riunione, fa sapere tramite la stampa che la due diligence è ancora bloccata al punto di partenza quando, invece, quell’appuntamento doveva essere un momento cruciale per il futuro dell’impianto cittadino. Che l’ingresso di Invitalia nella compagine sociale avrebbe necessitato di un percorso lungo era cosa nota ma questi continui rinvii sono il chiaro sintomo di un immobilismo che non possiamo accettare. E soprattutto, è indispensabile sapere i motivi di questo rinvio: ci sarebbe da chiedersi se siano legati alle garanzie che Jsw deve dare in ordine all’ingresso dello Stato nella compagine sociale. Piombino, ancora una volta, subisce le conseguenze di ritardi che dipendono dalle decisioni poco chiare di istituzioni superiori e della proprietà. La città continua ad essere ostaggio di meccanismi bloccati dei quali, evidentemente, Jsw sembra continuare ad approfittare per non fare la propria parte nel rilancio della siderurgia di Piombino. Adesso, rimaniamo con un appuntamento istituzionale (previsto per il 14 dicembre, ndr) svuotato del principale tema da discutere e, ancora una volta, dovremo portare avanti istanze per garantire il prolungamento della cassa integrazione per i lavoratori dell’azienda. Ma non è della cassa integrazione che Piombino ha bisogno: serve garantire il lavoro. Non è accettabile continuare con misure che hanno l’unico scopo di mettere toppe a una situazione che, invece, necessita di una svolta rapida e concreta. Ci sono famiglie che dipendono da questo, ci sono ettari di terreni da bonificare, c’è un’intera città che ha bisogno di essere vista con gli occhi di chi sa guardare oltre tutto questo. È quanto metteremo sul tavolo alla riunione del 14 dicembre: le istituzioni devono aprire gli occhi e cominciare a rispondere efficacemente alle tante domande che ancora tengono in scacco il territorio".

m. p.

Hai già un abbonamento?
Questo articolo è riservato agli abbonati

Accedi senza limiti a tutti i contenuti di iltelegrafolivorno.it e dei siti collegati.Naviga senza pubblicità!

ABBONAMENTO SETTIMANALE

2,30 € 0,79 € a settimanaper le prime 24 settimane. Addebito ogni 28 giorni.
Nessun vincolo di durata. Disdici quando vuoi
mese
anno