"La Cepparello è stata deludente"

Replica del Coordinamento porto pulito all’intervista dell’assessore all’ambiente sull’inquinamento delle navi

Migration

Dopo l’azione dimostrativa a Effetto Venezia del Coordinamento#portopulito contro le emissioni inquinanti delle navi attraccate in porto e l’intervista rilasciata a ’La Nazione’ dall’assessore all’ambiente Giovanna Cepparello il 12 agosto, il Coordinamento Porto Pulito ha chiesto di intervenire. Lo fa attraverso il portavoce Luca Ribechini.

Cosa risponde alla Cepparello Porto Pulito?

"Siamo delusi. L’assessore ha ripetuto quanto ci aveva già raccontato il 14 luglio nell’incontro in Comune. Nessun cenno alle cose che avevamo chiesto".

Cosa avevate chiesto?

"Sapere con esattezza che aria stiamo respirando, essere direttamente coinvolti nelle riunioni di verifica della situazione con le autorità, facilitare le risposte sui controlli sulle navi da parte della Capitaneria e sui programmi di elettrificazione delle banchine della Port Authority. Tutte questioni su cui il Comune deve poter svolgere una funzione di stimolo e coordinamento".

Il Comune è l’interlocutore giusto ?

"Certo. L’amministrazione locale ha una evidente responsabilità sulla salute dei cittadini. Lo stesso Sindaco ricopre per legge la funzione di autorità sanitaria locale".

Ma l’assessore ha affrontato alcuni di questi temi nell’intervista.

"Per noi In modo superficiale e inadeguato, ci dispiace dirlo. Non ci si può limitare a rimandare di mesi ulteriori accertamenti di Arpat, la cui efficacia e completezza è tutta da capire fra l’altro. Infatti le centraline esistenti sono lontane dal porto e non intercettano tutti gli agenti inquinanti. E le campagne condotte per alcuni mesi si riferiscono a periodi di lock-down (durante la pandemia covid, ndr), o comunque lontani dal periodo di maggiore afflusso di navi in porto come l’attuale".

Per la città è fonte di ricchezza.

"Sicuramente Livorno trae benefici da traghetti e navi da crociera. Ma uno studio universitario europeo ha rivelato che i costi ambientali e sanitari del traffico turistico sono otto volte più alti dei benefici per l’economia locale. Le autorità devono farsi carico di riequilibrare questo rapporto, senza scaricare sui livornesi tumori e altre malattie".

Sono parole pesanti.

"Livorno è l’ottavo porto più inquinato d’Europa per traffico turistico e il tasso di mortalità delle città portuali per l’inquinamento navale è elevatissimo".

Servono provvedimenti urgenti?

"Sì. ma purtroppo manca la consapevolezza dell’urgenza. Forse bisognerebbe che chi di dovere vivesse l’angoscia dei tanti livornesi che si svegliano in piena notte per l’odore nausebondo che proviene dal porto. O che mentre sono a tavola dovessero correre a chiudere le finestre quando attraccano i traghetti, o le navi da crociera. Conosciamo persone che dall’inizio della stagione turistica, hanno dovuto riprendere ad assumere cortisone per problemi respiratori. Purtroppo quello che accade silenziosamente nei nostri polmoni è ancora più grave, soprattutto per i più piccoli e gli anziani. Come per i lavoratori del porto che sono i più esposti".

Che fare?

"Mettere in atto subito le nostre richieste misurando la qualità dell’aria e adottando i provvedimenti conseguenti, quelli che siano. Con coraggio e senso di responsabilità".

M.D.