"La Clc è fallita. Eppure era una realtà sana..."

Livorno, la sentenza emessa dal tribunale e le reazioni di un gruppo di ex dipendenti che aspettano ancora gli arretrati e il Tfr

Migration

Il Tribunale di Livorno sezione fallimentare il 4 gennaio ha emesso sentenza di fallimento per Clc Scrl (Cooperativa lavoratori delle costruzioni), in situazioni di crisi dal 2018 quando fu presentata richiesta in bianco di ammissione al concordato. Gli anni sono passati e la procedura concorsuale non è stata autorizzata. Il commercialista Gianluca Risaliti amministratore giudiziale nominato dal Tribunale non ha trovato garanzie sufficienti per percorrere la strada del concordato. Il fallimento di Clc cosa comporta? Dei suoi ex dipendenti (un centinaio circa) una trentina hanno ritrovato collocazione in una cooperativa emiliana che ha acquisito il ramo di azienda di Clc dotata di mezzi di lavoro (escavatori e altri mezzi meccanici) che è stata messa all’asta.

I restanti settanta si sono dovuti arrangiare, in attesa degli stipendi arretrati degli ultimi quarto anni più il tfr.

Con il fallimento di Clc questa settantina di ex dipendenti potranno inserirsi tra i creditori per vantare i loro diritti. L’udienza per l’esame dello stato passivo di Clc davanti al giudice delegato Franco Pastorelli, è prevista per il 6 aprile prossimo.

In tutto questo tempo è calato il silenzio sulla vicenda Clc "dai contorni ancora poco chiari – osserva un gruppo di lavoratori – perché fino a prova contraria Clc era una Cooperativa sana, con un ricco portafoglio lavori e un cospicuo patrimonio immobiliare che include anche l’appetibile area edificabile di via Goito, meglio nota come area del ‘orti urbani’, occupata da anni da un movimento di autogestione che se ne appropriò per impedire la costruzione di un complesso edilizio ad uso abitativo".

Qui sarebbero sorti anche un parco pubblico con parcheggio. L’occupazione abusiva avvenne nell’ottobre 2014 ad opere del Comitato precari e disoccupati ex caserma occupata. Questa vicenda si trascina ancora irrisolta dall’ottobre 2014 (a nulla valsero i tentativi di mediazione dell’amministrazione comunale con gli occupanti per dare modo a Clc di costruire sul terreno di via Goito) e ora quest’area, dove sono sorti una sessantina di orti autogestiti, finirà con molta certezza nel ‘paniere’ di beni destinati ad essere venduti all’asta per ripianare i debiti di Clc con tutti i suoi creditori, ex dipendenti inclusi. Clc ha lavorato alla costruzione della ‘stecca’ di Porta a Mare e alla realizzazione di capannoni della società Azimut Benetti. Ha costruito anche i centri commerciali di Fonti del Corallo e Parco del Levante.

Monica Dolciotti

Hai già un abbonamento?
Questo articolo è riservato agli abbonati

Accedi senza limiti a tutti i contenuti di iltelegrafolivorno.it e dei siti collegati.Naviga senza pubblicità!

ABBONAMENTO SETTIMANALE

2,30 € 0,79 € a settimanaper le prime 24 settimane. Addebito ogni 28 giorni.
Nessun vincolo di durata. Disdici quando vuoi
mese
anno