’Refugees welcome’. Con questo benvenuto scritto su uno striscione appeso all’ingresso del porto di Livorno, sono stati accolti i naufraghi tratti in salvo dagli operatori umanitari di Emergency a sud di Lampedusa. A bordo della nave ’Life Support’ di Emergency, i 142 migranti hanno raggiunto il porto di Livorno ieri mattina intorno alle 7 sotto una pioggia battente.
La città dei Quattro Mori ha tenuto a battesimo, se così si può dire, la prima missione di soccorso in mare dei migranti di Emergency e l’approdo al primo porto sicuro, Livorno, assegnato alla sua unità navale a bordo della quale c’era anche Rossella Miccio presidente di Emergency (subentrata a Cecilia Strada, figlia di Gino Strada scomparso nel 2021, fondatore della Ong con la moglie Teresa Sarti Strada).
Ad assistere i 142 naufraghi una imponente macchina del soccorso (coordinata dalla Prefettura,) con il supporto del Comune di Livorno, della Protezione civile regionale e della vasta galassia di associazioni del volontariato. A tutto questo si è affiancato il lavoro certosino della Questura di Livorno per l’identificazione di ciascuna delle 142 persone a bordo della ’Life Support’. Gli adulti identificati sono poi partiti alla volta dei centri di accoglienza in Molise, Abruzzo, Liguria e Lombardia.
Oggi l’arrivo alla banchina 75 del Porto Mediceo di una seconda nave, la ’Sea Eye 4’, attesa intorno alle 8.
Sulla ’Life Support’ tra i 142 migranti c’erano 22 minori: quattro resteranno a Livorno, gli altri 18 saranno accolti a Piombino nel Cas (il Centro di accoglienza straordinario) fatto predisporre dal Prefetto di Livorno Paolo D’Attilio.
Sulla ’Sea Eye’ (tedesca) ci sono un centinaio di migranti tra i quali almeno 12 minorenni. Monia Monni e Serena Spinelli, rispettivamente assessori della Regione alla Protezione civile e al sociale, erano alla banchina 75 con il Prefetto, il sindaco di Livorno Luca Salvetti, l’assessore al sociale del Comune Andrea Raspanti.
Tutte le strutture toscane che si occupano di minori e che hanno posti disponibili si sono dette pronte ad accogliere ulteriori arrivi di minorenni non accompagnati salvati dalle ong in mare al confine tra le acque libiche e quelle di Lampedusa, estremo lembo a sud dell’Europa, la meta agognata da chi parte dal proprio paese di origine in Africa, o Asia, per lasciarsi alle spalle o la fame, o le persecuzioni.
"Mi preme sottolineare – ha detto l’assessore Spinelli – che la gestione di questa operazione è stata positiva grazie alla macchina organizzativa che ha visto una relazione efficace tra le istituzioni coinvolte, con il coordinamento della Prefettura, a partire dalla struttura della Protezione civile regionale insieme alle associazioni del volontariato Anpass, Misericordie, Croce Rossa. Decisivo il contributo del personale medico che ha effettuato le visite di prima accoglienza e della Questura. Livorno ha mostrato il suo volto solidale con i volontari che dall’alba erano qui ad attendere la nave".
M.D.