"Mancano infermieri, assumeteli"

Livorno, il Fials ha chiesto la convocazione un tavolo in Prefettura e attacca l’azienda sanitaria

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"Abbiamo proclamato lo stato di agitazione e chiesto la convocazione in Prefettura al tavolo di conciliazione con l’Asl perché urge un piano assunzioni straordinario e immediato per far fronte al riacuirsi dell’emergenza covid con questa quarta ondata di contagi. Non possiamo accettare che la direzione dell’ospedale di Livorno abbia deciso e attuato il taglio di 8 posti letto a neurochirurgia e altri 8 posti letto ortopedia per recuperare dieci infermieri da destinare ai reparti covid e i posti di terapia intensiva dove si trovano i pazienti più gravi sempre con il coronavirus". Lo annuncia Daniela Boem del sindacato Fiasl sanità. "Urge un piano assunzioni di infermieri straordinario - spiega la Boem – perché lo consente la Regione svincolandolo dai tetti di bilancio proprio per l’emergenza sanitaria in atto. Deve essere immediato perché si può agire nelle more dell’ordinanza regionale n.108 del novembre 2020 che velocizza i tempi di assunzione a soli 7 giorni a tempo determinato e indeterminato, attingendo dalle graduatorie". Insomma per Fials l’Asl "non ha alibi, né giustificazioni. Tanto più perché la Usl Centro sta cercando personale nelle graduatorie e lo sta assumendo in sette giorni al massimo. Invece nella ex Usl 6 livornese l’Azienda racconta la storia che non si possono fare assunzione perché non si trovano infermieri. Non è vero". Denuncia la Boem: "I taglio di posti letto a neurochirurgia e ortopedia stanno facendo saltare gli interventi programmati, quindi i servizi sanitari extra covid". I tagli dei posti letto erano stati già fatti a chirurgia dove di due reparti ne è rimasto uno. È stata chiusa la chirurgia al sesto primo dove ha traslocato la medicina no covid che era al secondo, trasformato quest’ultimo in padiglione covid. Il secondo primo lo era già. Lo è diventato anche il secondo terzo". Al secondo terreno nessun cambiamento perché ci sono ambulatori e l’endoscopia. Conclude la sindacalista: "Con il decreto legge del maggio 2020 (successivo alla prima ondata pandemica) c’erano i soldi stanziati dal Governo affinché tutte le Usl attuassero un piano di riorganizzazione di strutture e servizi per essere pronte per a nuove ondate di contagi, senza intaccare i servizi sanitari ordinari. Non è stato fatto nulla anche a Livorno. Inoltre i pazienti covid devono essere assistiti da personale dedicato e preparato. A Livorno nella rianimazione covid viene dirottato personale del blocco operatorio senza preparazione specifica. Blocco operatorio operativo solo per le urgenze". Monica Dolciotti

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