"Metinvest, grande opportunità". Il rilancio di Giani per Piombino

Il piano Metinvest Danieli per una nuova fabbrica siderurgica a Piombino, da 2 miliardi di euro, è credibile e può convivere con l'attuale attività del gruppo Jsw. Il presidente della Regione Giani spera in una risposta entro l'anno e chiede una proroga della cassa integrazione per i 1400 operai.

PIOMBINO (Livorno)

Quando tutto sembrava perduto, Piombino vede un nuovo futuro nell’acciaio. Un piano da due miliardi di euro per una nuova fabbrica che possa funzionare in sinergia con i vecchi impianti e consenta anche di riqualificare dal punto di vista ambienale le immense aree siderurgiche in disuso. Un piano importante anche per tutta la Toscana. Il presidente della Regione Eugenio Giani ne è convinto. "Per Piombino può essere finalmente la volta buona". Giani, fresco di nomina a commissario per l’emergenza alluvione, ha lasciato per qualche ora Firenze ed è andato a Piombino, al circolo Pd del Cotone, quello della storica borgata operaia della fabbrica, per incontrare i sindacati, i cittadini e i politici. "Sono venuto per ascoltare – spiega Giani – e parlare dei progetti".

Il piano Metinvest Danieli è credibile?

"Abbiamo riscontri positivi, è un gruppo solido che intende aprirsi all’Europa. Piombino ha il porto, un’area industriale e una cultura dell’acciaio che rappresentano un valore aggiunto, ci sono tutte le condizioni per veder decollare il progetto".

Ma non si rischia di perdere quello che esiste già, cioè le attività del gruppo Jsw che opera a Piombino?

"Inizialmente Jsw aveva forti perplessità, è vero. Ma una volta chiariti alcuni punti del progetto si è capito che le due aziende possono convivere. Gli spazi ci sono per ambedue, Metinvest produce laminati piani, Jsw laminati lunghi, quindi non ci sono sovrapposizioni di mercato. Jsw potrà continuare a produrre rotaie, anzi potrà avere anche nuove opportunità in Ucraina che è un paese molto grande, e che quando entrerà in Europa avrà l’esigenza di rimodulare agli standard europei la propria rete ferroviaria".

Piombino ha visto vari progetti per il polo siderurgico, spesso finiti nel nulla. Ora che tempi ci sono?

"Contiamo di avere risposte entro anno, proprio venerdì avrei dovuto incontrare i rappresentanti di Metinvest-Danieli, poi abbiamo dovuto rimandare per l’emergenza alluvione, ma ci incontreremo nei prossimi giorni. Anche i colloqui con il ministro Urso sono stati positivi".

C’è un grosso problema tra pochi giorni. La cassa integrazione per circa 1400 operai scadrà a fine 2023. Che succede?

"E’ necessaria una proroga. Se il Governo dovesse tentennare sulla cassa integrazione andrò personalmente sotto palazzo Chigi a protestare. Piombino e la Toscana hanno dato una mano all’Italia quando si è trattato di trovare una soluzione all’emergenza energia ospitando a tempo record il rigassificatore. Sarebbe assurdo e profondamente ingiusto se ora l’Italia non desse una mano a Piombino per far ripartire l’industria siderurgica e per il sostegno agli operai".

Maila Papi