"Noi, in prima linea nelle Rsa sotto assedio"

Massimo Rapezzi direttore Casa Maffi: "Per ora tra i nostri cinquecento ospiti nessuna vittima. Ecco come cerchiamo di proteggerli"

Migration

Come è la situazione nelle Rsa? Come si combatte la seconda ondata del virus? Facciamo il punto con Massimo Rapezzi direttore generale della fondazione Casa Cardinale Maffi, un’istituzione a Cecina e non solo. Oggi Casa Maffi ha circa 500 ospiti nelle sedi di Cecina, Rosignano, Palazzi, Pisa, Collesalvetti, Fivizzano e Olmarello e 400 dipendenti.

Le residenze sanitarie assistite purtroppo sono tra le realtà più a rischio, che situazione abbiamo nella nostra zona?

"Ci sono circa 40 positivi nella sede di Collesalvetti, tutti però in condizioni non gravi, isolati dal resto degli ospiti e seguiti dal nostro staff medico insieme all’Asl. Nel resto delle strutture nessun ospite positivo".

Avete avuto vittime per covid?

"No, per ora nessun decesso collegato al virus. Cerchiamo di combattere ogni giorno con tutte le misure e le precauzioni possibili per mantenere le persone riparate dal rischio".

Che cosa temete di più?

"Facciamo tamponi periodici al personale, ma non basta, bisognerebbe fare in controlli ogni poche ore per escludere i contagi. In questa seconda ondata sono molti gli asintomatici che possono diffondere il virus".

Avete il necessario supporto dall’Asl?

"Prima di tutto noi abbiamo il nostro personale sanitario e i nostri infermieri, abbiamo creato una task force in grado di operare con efficacia. E poi agiamo sempre in sinergia con l’Asl, che ci fornisce i servizi necessari".

C’è bisogno di più personale per l’emergenza?

"Sì, ci sono dipendenti che debbono fare il periodo di isolamento se positivi. E poi le Asl stanno reclutando infermieri. Ma togliere personale alle Rsa per inserirlo negli ospedali risolve un problema e ne crea un altro. Purtroppo scontiamo errori fatti nel passato come il numero chiuso a medicina. Problemi che non si risolvono in un mese, serviranno anni".

C’è un aspetto importante per gli ospiti e le loro famiglie. Come si garantisce il contatto?

"Noi avevamo già limitato le visite prima dell’ordinanza regionale, ma abbiamo sempre fatto in modo che i contatti ci fossero, oggi ci aiuta la tecnologia con le videochiamate e i collegamenti internet. Purtroppo non possiamo far entrare i familiari negli istituti, sarebbe troppo pericoloso in questo momento".

Tra pochi mesi arriverà il vaccino, sarà risolutivo?

"Gli anziani fragili saranno i primi a essere vaccinati e quindi le Rsa saranno coinvolte abbastanza velocemente. La protezione vaccinale potrà cambiare le cose e restituire a tutti un po’ di serenità. Ma ora dobbiamo resistere e lavorare duro".

Luca Filippi

Hai già un abbonamento?
Questo articolo è riservato agli abbonati

Accedi senza limiti a tutti i contenuti di iltelegrafolivorno.it e dei siti collegati.Naviga senza pubblicità!

ABBONAMENTO SETTIMANALE

2,30 € 0,79 € a settimanaper le prime 24 settimane. Addebito ogni 28 giorni.
Nessun vincolo di durata. Disdici quando vuoi
mese
anno