Mille chili di pesce scaduto pronto per essere venduto, blitz della Guardia Costiera

La scoperta in un magazzino all'ingrosso gestito da cinesi

Controlli della guardia costiera (foto di repertorio)

Controlli della guardia costiera (foto di repertorio)

Livorno, 24 dicembre 2022 - Prosegue fino alla vigilia di Natale la serie di controlli in tutta Italia sulla filiera del pesce da parte della Guardia Costiera nell'ambito dell'operazione "Senza traccia". Nel mirino le violazioni alle disposizioni nazionali e internazionali, ma soprattutto in difesa del “made in Italy” e degli onesti lavoratori del settore.

Anche nell’ambito della Direzione Marittima della Toscana, guidata dall’ammiraglio Gaetano Angora, sono state accertate numerose violazioni: 4 tonnellate di prodotti ittici sequestrati, 180.000 euro di sanzioni irrogate, 19 attrezzi da pesca sottoposti a sequestro e 2 esercizi commerciali chiusi per le scarse condizioni igienico sanitarie.

L’operazione a livello regionale ha visto coinvolto il personale delle Capitanerie di Porto di Livorno, Portoferraio, Viareggio e Marina di Carrara nonché degli Uffici Circondariali Marittimi di Porto Santo Stefano e Piombino per un totale di 70 militari impegnati quotidianamente.

Un momento del controllo
Un momento del controllo

“Anche quest’anno con l’operazione complessa Senza Traccia” commenta l’Ammiraglio Angora riprendendo il pensiero dell’Ammiraglio Carlone, “la Guardia Costiera della Toscana è impegnata per vigilare su tutta la filiera ittica, dalla produzione primaria, in particolare attraverso il controllo della pesca in mare e presso i punti di sbarco, alla lavorazione e stoccaggio, sino alle fasi finali della distribuzione e vendita, sia al consumatore finale che presso gli esercizi di ristorazione o i centri di distribuzione. L’obiettivo è quello di tutelare non solo la risorsa ittica e i consumatori ma ugualmente il comparto pesca, che svolge professionalmente e lecitamente le proprie attività e che rappresenta, anche in Toscana, un settore strategico per l’economia locale”.

Fra gli interventi più particolari c'è quello eseguito nell’entroterra toscano dove gli ispettori della Capitaneria di Porto di Livorno, in un deposito all’ingrosso gestito da cinesi, hanno trovato oltre 1.000 chili di prodotti ittici scaduti pronti per essere messi in commercio e 555 chili di alghe, destinate alla ristorazione, risultate prive delle informazioni che ne indicassero la corretta provenienza.

I militari della Guardia Costiera hanno anche passato al setaccio le celle-frigorifero di un ristorante di Prato rinvenendo esemplari di granchi cinesi vivi appartenenti alla specie esotica altamente invasiva ‘eriocheir sinensis’. Considerato il potenziale pericolo per l’ambiente e l’ecosistema nei casi di introduzione accidentale o volontaria del granchio cinese nelle acque marine e fluviali, oltre che il rischio per la salute del consumatore in caso di consumo, i crostacei sono stati posti sotto sequestro e il titolare della pescheria è stato denunciato.