Presidio di protesta davanti all’ospedale: “Più assunzioni, il personale non basta più” / Foto e video

È stato proclamato lo stato di agitazione nel comparto sanità

Il presidio davanti all'ospedale (Foto Novi)

Il presidio davanti all'ospedale (Foto Novi)

Livorno, 6 aprile 203 – Giornata di proteste e rivendicazioni da parte di sindacati e del personale sanitario dell’ospedale di Livorno. Questa mattina intorno alle 10 le sigle sindacali Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl si sono date appuntamento davanti all’ingresso principale dell’ospedale di Livorno di viale Alfieri al fine di sensibilizzare l’azienda ospedaliera circa le criticità lavorative del personale sanitario tutto, urlando a gran voce l’appello circa l’assunzione di nuovo personale che possa alleggerire il carico di lavoro dell’attuale.

Una carenza di personale - hanno spiegato a Il Telegrafo Simone Assirelli, Francesco Redini e Emilio Chierchia, rispettivamente segretari Fp Livorno di Cgil, Cisl, Uil - è dovuta soprattutto alle mancate sostituzioni di pensionamenti, lunghe assenze, gravidanze, malattie, infortuni, congedi ecc. A causa di questa situazione sono messi a repentaglio diritti fondamentali quali riposi e ferie. Tutto ciò è inammissibile. Questa grave carenza di personale determina un inaccettabile ricorso al lavoro straordinario, all'uso dell'orario aggiuntivo, al lavorare in organico ridotto, mettendo così a rischio i servizi ai cittadini e l'incolumità psico-fisica di tutto il personale”.

A unirsi al grido d’allarme dei sindacati anche una delegazione del personale sanitario e amministrativo dell’azienda ospedaliera. 

Le interviste

Valentina Mosconi, tecnico di laboratorio dell’ospedale di Livorno e delegato Rsu della Cgil, si è fatta portavoce dei disagi lavorativi vissuti quotidianamente da lei e dei suoi colleghi: «Terminata la fase emergenziale della pandemia, i contratti dei colleghi assunti a tempo determinato non sono stati rinnovati e l’azienda non ha dato seguito al doveroso ricambio di personale reso necessario a causa dei pensionamenti. Questo ha comportato un aumento smisurato dei carichi di lavoro. Anche perché il laboratorio di Livorno stile esami di secondo livello anche per la provincia, Cecina, Elba, Piombino e persino per l’ospedale di Pontedera, privo di risorse strumentali adeguate. Siamo sempre meno quindi. Per questo chiediamo a gran voce l’assunzione di personale nuovo e giovane”.

Francesco Ingardia